REPUBBLICA.IT (F.Bianchi) – Stadi a volte mezzi vuoti (non sempre per fortuna), gioco scadente (non sempre per fortuna): ma il nostro calcio piace e le tv, non solo pay, si danno battaglia perché non ne possono fare a meno. Stavolta parliamo bene della Lega di Serie A. Capita. Sta per chiudere il prossimo contratto, dal 2015, dei diritti tv a un miliardo e 200 milioni a stagione, con un notevole incremento rispetto al passato. Un fatto significativo in tempi di crisi. Il 26 gennaio riunione per mettere a punto alcuni dettagli tecnici fra Sky e Mediaset che si sono spartite la fetta più consistente della torta poi trattativa privata per i diritti delle interviste post-partita e ai primi di febbraio assemblea per definire il bando d’asta anche di Coppa Italia e Supercoppa. Due prodotti che fanno gola perché la formula voluta dalla Lega ha avuto pieno successo: l’attuale contratto prevede 21 milioni per i diritti domestici delle due competizioni e 5 per quelli esteri. Totale 26 milioni. Ma il presidente Beretta e il dg Brunelli sperano di arrivare almeno a quota trenta milioni.
Sì, perché adesso i diritti sono in mano alla Rai ma sono interessate anche Sky e Mediaset. Una bella asta, al rialzo, con la Rai che rischia non poco. Ma un bel colpo per i presidenti dei club di A. E la Supercoppa a Doha, ricordiamolo, ha fatto ascolti degni della Nazionale di Conte ed è stata vista in 177 Paesi. Inoltre la Lega di A ha in cantiere anche la riforma dei campionati e il lancio della tecnologia per il gol-non gol. La A deve scendere a 18 squadre (e la B a 20): è l’obiettivo principale della gestione-Tavecchio. Non sarà facile, ma si tenterà di arrivare ad un accordo entro giugno. Rispetto al passato c’è più ottimismo in serie A: non se n’è parlato ufficialmente in Lega ma cresce la convinzione che una A a 18 risolverebbe tantissimi problemi, di calendario e anche di spazi per la Nazionale. Da stabilire retrocessioni (e promozioni dalla B) e il “paracadute” per chi finisce nei cadetti. E poi se le Leghe non trovano un accordo fra loro (si aspetta anche che si definisca la questione della Lega Pro), ecco che Tavecchio è pronto a chiedere aiuto al Coni per modificare lo statuto Figc. Prima della riforma dei campionati, comunque, la Lega di A terrà un’assemblea per discutere, e approvare, il progetto della tecnologia. “Le società sono ansiose di adottarla”, dice Tavecchio. I segnali che arrivano da Milano sono positivi: c’è da tirare fuori circa 3-4 milioni per adeguare gli stadi, ma i club sembrano tutti, o quasi, a favore perché questa spesa tocca a loro e non alla Figc. Meglio sarebbe se uno sponsor desse una mano. Entro marzo va definito l’appalto, da stabilire quale sistema adottare fra i 4 certificati dalla Fifa. Ma stavolta ci siamo.