La Repubblica (A. Di Carlo) – Da eroe del triplete nerazzurro a inatteso guastafeste? E se la Roma di José Mourinho, dopo aver infranto i sogni Scudetto del Napoli, fermasse anche la corsa dell’Inter, favorendo la fuga verso il titolo del Milan di Pioli? I tifosi nerazzurri aspettano con emozione il ritorno dello Special One a San Siro, osannato ancora, a distanza di diversi anni, come una vera e propria leggenda del club, dopo i tre titoli conquistati nella stagione 2009-10.
Ma rispetto alla sfida di Coppa Italia dell’8 febbraio, vinta agevolmente dagli uomini di Simone Inzaghi, c’è anche un filo di inquietudine che accompagna il tifo interista al match di sabato pomeriggio. Lo scenario è nettamente cambiato: la Roma ora è una squadra in grande salute, concede poco (solo 6 gol subiti nelle ultime 11 gare disputate) e non perde in campionato dal 9 gennaio (sconfitta con la Juventus).
Una solidità che spaventa e non poco dalle parti di Appiano Gentile, preoccupati del doppio incrocio sull’asse Milano-Roma, visto che i rossoneri se la vedranno con una Lazio in grande difficoltà, sotto il punto di vista dell’organico, e in un Olimpico che rischia di vedere sugli spalti più tifosi del Milan che quelli biancocelesti.
Un possibile stop con la Roma di Mourinho potrebbe compromettere la corsa al titolo, mettendo ancor più pressione ai nerazzurri in vista del recupero di campionato contro il Bologna. Non ci sarà l’ex Nicolò Zaniolo, fermato dal cartellino giallo rimediato a Napoli, un’ammonizione fin troppo severa concessa da Di Bello che lo ha messo fuori causa per Milano. Ma ci sarà invece spazio per la sfida tra Edin Dzeko e Tammy Abraham, passato e presente dell’attacco giallorosso, il 9 di un tempo e quello del futuro.
A render ancor più elettrico l’avvicinamento alla gara di San Siro c’è stata la designazione del fischietto milanese Simone Sozza. Arbitro della sezione di Seregno, il trentaquattrenne è finito nel mirino dei tifosi giallorossi, infuriati per la scelta della Lega. Mourinho aveva chiesto di rispettare il proprio diritto di poter vincere le partite, scagliandosi contro l’operato di Di Bello: chissà che non abbia preferito non parlare alla vigilia di Inter-Roma proprio per evitare di caricare eccessivamente la partita.