Il Tempo (A.Austini) – Stupore, imbarazzo, rabbia. Ecco a voi l’ennesimo lunedì surreale vissuto a Trigoria. Solo che stavolta, oltre a una partita persa in maniera vergognosa, c’era da gestire uno sgradevole caso diplomatico. Le bastonate distribuite da Lady Totti a Spalletti e Pallotta hanno riacceso un fuoco che sembrava spento dal buon senso dei protagonisti. L’allenatore definito «un piccolo uomo che ha cacciato Francesco da casa sua», riferendosi a un fatto avvenuto sette mesi fa per i noti motivi, il presidente ridicolizzato senza mezzi termini come uno che «dovrebbe pensare prima di parlare»: Ilary Blasi sulla Gazzetta ci è andata giù pesantissima, cogliendo apparentemente di sorpresa il marito. «Me l’ha detto domenica alle dieci di sera che aveva fatto questa intervista» ha esordito un Totti chiaramente imbarazzato nella lunga giornata del Bernardini. Spalletti, che già nella notte era stato informato delle parole di Ilary, ha cercato di comportarsi come se nulla fosse,tenendosi dentro la comprensibile rabbia di un allenatore attaccato pubblicamente dalla moglie del suo capitano, col quale pensava di aver chiarito ormai tutto. Totti stava giocando con continuità, adesso era «perfetto» (Spalletti dixit), la squadra decisamente meno, ma almeno quel «problema» sembrava sotterrato in attesa di nuove, inevitabili puntate. E invece evidentemente le scorie della passata stagione hanno lasciato un segno indelebile non tanto, o non solo, nella testa di Francesco, ma soprattutto in quella di chi lo circonda, a partire dalla famiglia. La Blasi, a quanto pare, ha sempre più voce in capitolo nella gestione del «Totti-simbolo», concedendo molto meno spazio alle diverse persone che per oltre venti anni si sono occupate di affiancare il capitano, in campo e non. A cominciare da Vito Scala.
In un clima di tale confusione non sorprende che il comunicato «stempera-toni» firmato dal numero 10 sia arrivato solo in seconda serata, dopo un lungo e laborioso lavoro di diplomazia tra il suo staff e la società. «Le parole di Ilary – ha fatto sapere Francesco tramite il nuovo profilo Twitter @TottiPress – mi fanno capire ancor di più come una donna che ti ama assorba le difficoltà del proprio marito e le interiorizzi. Mi accorgo anche di quanto abbia sofferto per il mio disagio della scorsa stagione. Oggi però ci tengo a sottolineare che con Spalletti e Pallotta ci sia sintonia totale: ho grande stima dell’allenatore e un rapporto schietto e leale con il presidente. Siamo tutti allineati verso lo stesso obiettivo, il bene della Roma. Come peraltro ho già sottolineato ripetutamente. Oggi intanto festeggio i 40 anni e sarò felice di farlo con i miei compagni, l’allenatore, la mia società, la mia famiglia e i tanti tifosi che mi potranno seguire su Facebook alle 20 per rispondere alle tante domande che sono arrivate». Ma ormai il fulmine a ciel non proprio sereno si era abbattuto su Trigoria tra lo stupore generale della squadra, chiamata a raccolta da Spalletti per tutta la giornata con tre diverse sedute di lavoro divise per reparti e lezioni supplementari al video. Il tecnico non molla, almeno non ancora, anche se il suo mandato in scadenza a giugno 2017 si può rinnovare solo se arriveranno i risultati per volontà dello stesso allenatore. Smentita la polpetta avvelenata circolata nel pomeriggio (Spalletti che avrebbe detto ai giocatori di essere pronto a farsi da parte se il problema per loro è lui: falso), ieri il toscano ha invece provato a mantenere alta la concentrazione sui problemi concreti della Roma. Dopo il primo allenamento si è appartato con Totti per un chiarimento dai contenuti top-secret. L’ironia reciproca avrà aiutato a stemperare i toni, ora bisogna continuare a lavorare sodo sul campo mentre i bulimici del gossip si arrovellano: Spalletti oggi andrà alla festa di compleanno organizzata dal capitano?
Comunque vadano le celebrazioni per i 40 anni del simbolo giallorosso, servirà ben altro per rimettere in piedi una Roma crivellata dai colpi e indifesa. Chiunque si sente in diritto di partecipare al tiro al bersaglio. Persino Castan e l’ex allenatore Garcia, che ieri ha partecipato alla trasmissione di Italia 1 «Tiki Taka» senza l’autorizzazione della società con cui è ancora sotto contratto: i dirigenti sono intenzionati a multarlo. Detto del fuoco dei nemici imprevedibili, urge una svolta a tutti i livelli per rimettersi in carreggiata in una stagione già compromessa in buona parte. La Champions non c’è più, Juventus e Napoli sono di un altro pianeta per il momento e il terzo posto non spetta certo di diritto a una squadra senz’anima come quella giallorossa. Giovedì c’è l’Astra Giurgiu in Europa League, domenica lo scontro diretto con l’Inter, due gare da giocare nell’Olimpico desolante di questi tempi. Spalletti cambierà qualcosa nella formazione, in coppa darà probabilmente spazio ai vari Alisson, Paredes, Gerson e Iturbe, ha in mente il rilancio di Juan Jesus e spera nel frattempo di ricevere segnali di vita da Nainggolan, Perotti e Salah, tre simboli dell’involuzione. Totti proverà a dargli una mano. Sul campo, ovvio. Perché i danni al di fuori sono irrecuperabili.