Il Messaggero (M.Caputi) – Da qualunque parte la si voglia guardare è proprio una brutta storia. Con Totti non doveva e non può finire così. Come si è potuti arrivare a questo punto? Possibile che la società in tutti questi mesi non si sia preoccupata di gestire e curare in ogni minimo dettaglio la questione Totti? Si è possibile. E il risultato è amaramente davanti gli occhi di tutti. Tra i tanti sentimenti quello che meglio rappresenta la situazione è la tristezza. Tristezza per il Capitano costretto a esternare il suo malessere e che lascia il ritiro, tristezza per una tifoseria disorientata e che si divide su da che parte stare. Tristezza perché comunque Totti un giorno smetterà di fare il calciatore. Non deve però essere questo il finale.
Spalletti con i suoi messaggi e le sue scelte, quindi Francesco con l’intervista, hanno fatto emergere il fuoco che da tempo covava sotto la cenere. Come chiesto giustamente da Totti servono rispetto e correttezza. Pallotta è in arrivo: è ora dunque che qualcuno dei dirigenti della Roma, non attraverso Spalletti, abbia il coraggio di dire la verità. Mentre la città “brucia”, la squadra giallorossa va in campo e lotta per la conquista di un preziossisimo terzo posto. La reazione allo tsnumani della vicenda Totti è stata più che positiva: dal risultato, alle doppiette di Dzeko (finalmente) e Salah. Per chi non lo ricordasse, al disopra di tutto, c’è il bene della Roma. Una squadra che, dal buio in cui era sprofondata, sta via via risalendo verso la luce. La stessa che, per pochi ma intensi minuti, ha accarezzato il ritorno in campo di Kevin Strootman. Rivederlo sul prato verde è un iniezione di entusiasmo, proprio quello di cui squadra e tifosi hanno assoluto bisogno. La conquista del terzo posto non sarà semplice, Fiorentina e Inter, in attesa del Milan, mantengono le posizioni. Il calendario le da una mano: la Roma andrà ad Empoli, mentre la Fiorentina affronterà in casa il Napoli, l’Inter, in trasferta, la Juventus.