Il Messaggero (P. Liguori) – La Roma è viva, respira. Claudio Ranieri è stato soprannominato in tanti modi in Inghilterra, da noi il soprannome giusto è: il Rianimatore. Ha fatto molto bene il suo lavoro in pochi giorni, ma il fatto principale è che molti giocatori – non tutti, ancora – hanno reagito alle sue esortazioni. Dunque, anche i giocatori sono vivi.
La partita di Londra è stata un sasso nello stagno. Cosa manca? Ora ne parliamo, ma intanto va detto che l’Atalanta oggi è in grado di mangiare anche una Roma viva, perché è la squadra più preparata di tutte a farlo, lo ha già dimostrato in Italia e in Europa. Gioca in modo spietato e segna a valanga. Ecco perché servirebbe un altro miracolo.
I Friedkin hanno deciso di far conoscere il loro pensiero, anche se da lontano e lo hanno fatto attraverso le parole del giovane direttore Ghisolfi che, a quanto pare, sta cominciando ad imparare l’italiano. Ma la sua intervista al Corriere dello Sport resta, per molti versi, incomprensibile. Ghisolfi giura che i Friedkin hanno a cuore la causa giallorossa quanto la loro famiglia, che interverranno costantemente, fino allo Stadio e promettono di farsi rivedere a Roma.
Ma la grande questione (giusta) sono i 7 episodi arbitrali che hanno penalizzato la società. Ma allora aveva ragione Mou? Noi tifosi sogniamo sempre un futuro radioso, in tutte le stagioni dell’anno, però, chi ha comprato Le Fée? Chi ha fatto partire Abraham senza altre punte e si è dimenticato dei terzini? Se non capiamo, non sapremo se il mercato di gennaio metterà riparo.