Il Messaggero (S.Carina) – Storicamente l’asse Roma-Genova è foriero di sorrisi per il club giallorosso. Da Pruzzo a Nela, passando per Conti (andato in prestito nel club ligure e poi tornato alla base) non sono pochi gli affari avvenuti negli anni tra le due società. Che si sono moltiplicati a dismisura da quando a Trigoria è arrivato Sabatini.
LA STORIA INFINITA – Trattative fiume, accordi saltati in extremis, strette di mano a Piazza del Popolo a tarda notte: non c’è una sessione di mercato dove il ds e il presidente Preziosi non intavolino una trattativa. Si parte nel 2012 con gli arrivi di Destro e Tachtisidis a Roma e le partenze, destinazione Genova, di Verre, Bertolacci e Piscitella in comproprietà, di Borriello in prestito e di Barusso (svincolato). Si concede il bis l’anno seguente con l’addio ad agosto del centrocampista greco e a gennaio di Burdisso. Nella passata stagione ci si limita alla cessione di Borriello, fino ai fuochi d’artificio dell’ultima estate. La Roma riscatta Bertolacci per 8,5 milioni e poi lo rivende al Milan, ricavandone una plusvalenza consistente. Nel frattempo acquista Iago Falque (prestito oneroso di 1 milione con obbligo di riscatto al prima presenza per 7 più un altro milione di bonus) e promette Iturbe al Genoa. Sembra tutto fatto. Intesa trovata sia con il club (5+20) che col calciatore, convinto dopo una lunga opera di persuasione. Poi il clamoroso ripensamento di Sabatini: «Ho avuto il dubbio di indebolire la Roma e ho cambiato idea. Alla fine resterà qui e ci aiuterà a vincere». Tempo qualche mese ed entrambe le cose non si verificano con la Roma che scivola in classifica dietro Juventus e Napoli e l’argentino che finisce al Bournemouth dove ora siede in tribuna. Un voltafaccia che indispettisce Preziosi: «Sabatini ha tradito la mia fiducia. Non ci parlo dal 30 agosto e non lo farò a lungo!». Tempo una sessione di mercato ed è tutto dimenticato. I due sono nuovamente seduti al tavolo a gennaio, quando a Roma arriva Perotti. Anche El Shaarawy (già in passato ex rossoblù) entra a suo modo nell’asse: dice no a Preziosi e si trasferisce nella capitale.
ORA L’ESTERNO – La sensazione, avvalorata da qualche indiscrezione, è che non sia finita qui. Perché l’estate si avvicina e seppur dimissionario il ds ha l’ennesimo affare in cantiere con il Genoa: si tratta di Ansaldi, l’alter ego mancino di Caceres.