Dopo la terza giornata la classifica parla chiaro, la lotta la vertice è ancora Roma-Juve. Entrambe a punteggio pieno, entrambe con il segno zero nel conteggio dei gol subiti. E’ troppo presto per fare pronostici, per considerare a tutti gli effetti rinnovata la sfida a due che le ha viste protagoniste nella scorsa stagione.
“Noi pensiamo a noi”, tutti in coro il motto di Garcia e i suoi, ancora una volta il tecnico francese tenta di imporre la mentalità da grande squadra, quella che deve pensare giornata per giornata, competizione per competizione, ma i numeri dei giallorossi, reduci dal 5-1 sul CSKA nell’esordio in Champions League e dal 2-0 sul Cagliari di Zeman in Campionato, ottenuto tra l’altro con il minimo sforzo, lasciando a sedere talenti come Totti o Pjanic impiegato soltanto nel finale, non passano inosservati, tanto che la Uefa oggi ha definito la Roma “inarrestabile”…
Una squadra che può permettersi di ridisegnare il reparto difensivo partita per partita, capace di fronteggiare gli infortuni senza far sentire la mancanza di nessuno, non più titolari-dipendente, con i nuovi che sembrano parlare un po’ romano un po’ francese da sempre per senso della posizione e innesti…
Senza far arrabbiare Garcia, parlando di Roma 1 e Roma 2, possiamo però parlare di Roma di ieri e Roma di oggi o almeno di adesso: quel potenziale che nella scorsa stagione usciva allo scoperto quasi sempre nei secondi tempi, ora si è evoluto in una partenza subito forte per mettere al sicuro il risultato e in una lunga gestione del possesso palla, con la testa alla partita in corso e le forze nel serbatoio per quella che verrà…
Ma attenzione perché non c’è tempo per ammirarsi guardandosi allo specchio, mercoledì sera i giallorossi scenderanno in campo al Tardini per affrontare il Parma, rincuorato dal Cassano show e dai primi tre punti conquistati contro il Chievo, il turno infrasettimanale che si va ad infilare in un già ricco e serrato alternarsi di impegni e che aggiungerà tasselli per una più completa analisi di quanto sei bella Roma.
Umberto Ruggeri