Quante stelle per Totti. Maradona, Messi e Bolt. I 40 anni di Francesco e un mondo di auguri

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La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – C’è solo da capire se come leggenda vale più uno o l’altro. Questione di gusti o di talenti se preferite. Anche se poi a mettere d’accordo tutti, anche due fenomeni dello sport come Usain Bolt e Diego Armando Maradona, ci ha pensato proprio lui, Francesco Totti, sommerso di auguri provenienti da un po’ tutto il mondo per i suoi 40 anni. Auguri celebri, amici più o meno illustri, ma anche tanta gente comune, con #4×10 che ieri è stato uno dei dieci hashtag di tendenza di twitter. Un fiume d’amore che ha lasciato senza parole lo stesso Totti. Sorpreso ma felice.

LA GIORNATA Eppure, proprio per rompere l’imbarazzo, Totti ieri si è alzato prestissimo, sbarcando per primo a Trigoria, verso le 8.20, quasi per evitare di arrivare con il plotone di abbracci già pronto a sommergerlo. Poi l’allenamento, gli auguri dei compagni (tra i più «caldi» Radja Nainggolan) e la festa con i dipendenti storici di Trigoria, quelli a cui Totti è da sempre più legato. Pizza e porchetta per tutti, con papà Enzo, (lo «Sceriffo») e un regalo speciale per lui: una maglietta con su scritti 40 aggettivi che lo descrivono come persona e un «Sei uno di noi» ben in vista. Francesco è arrivato quasi alle lacrime, quei dipendenti sono le persone che lo hanno visto crescere a Trigoria, quelli a cui il capitano della Roma tiene di più. Poi Totti si è dedicato alle interviste, quelle televisive rilasciate a Sky e Roma TV, con la chiusura serale, quei 7 minuti in diretta sulla propria pagina Facebook (oltre 800mila like in una settimana) prima del via alla festa nel castello.

TRA SOGNI E RICORDI – In quelle interviste Francesco ha ripercorso un po’ tutta la sua storia calcistica. «Scudetto a parte, il momento più emozionante di questi 40 anni è stato quello dell’esordio: da lì è partito tutto. Il compagno che ho amato di più? Candela, che tuttora frequento, anche se mi sarebbe piaciuto giocare con Falcao e Cerezo. Di certo non ho mai cacciato un allenatore, né l’ho fatto mai venire. C’è stato un momento in cui ho rischiato però di andare via, è stato subito dopo lo scudetto, quando sono stato vicinissimo ad andare al Real Madrid. Avevo bisticciato con il presidente, lui non voleva mandarmi. Poi la famiglia e gli amici stretti mi hanno fatto capire che tante cose che ho qui a Madrid non le avrei trovate». Planando poi anche sull’attualità: «Ci sta mancando la continuità di risultati, la voglia di far vedere che questa squadra è pronta per grandi traguardi. Ma è ancora settembre, non aprile. Se troviamo quella continuità lì siamo vicini a Juventus e Napoli. Un regalo? Mi toglierei dieci anni, credo che tra 30 e 35 anni sia l’età migliore per un calciatore. Piola? Raggiungerlo è un obiettivo, anche se so che sarà praticamente impossibile. Mi piacerebbe però segnare un gol nella finale di Europa League, questo sì. Gli auguri di Messi? Fanno piacere, ma non so se riuscirò ad accontentarlo davvero».

LA CARRELLATA Già, gli auguri di Leo Messi, uno che con Totti ha un rapporto di simpatia e messaggini: «Spero tu possa giocare ancora due anni. Ti ho sempre ammirato, ancora di più da quando ti conosco». Un altro graffio d’affetto da parte di una leggenda calcistica, una dolcezza che fa il paio con quella che ha regalato poco dopo Diego Armando Maradona: «Al picco della sua carriera Totti era il giocatore numero uno al mondo». Detto dal Pibe de oro fa effetto, altro che. Ed allora non c’è neanche da sorprendersi se gli auguri a Francesco siano arrivati anche da altri monumenti sportivi, uno su tutti proprio Usain Bolt: «Buon compleanno, da una leggenda all’altra. È stato un onore incontrarti». E poi Roger Federer («Ti auguro il meglio»), Novak Djokovic («Principe di Roma, è impressionante quello che hai fatto in carriera. Grande rispetto, bravo!»), Rafa Nadal («Complimenti, ti auguro il meglio per questa stagione») e tanti altri. Come quelli dolcissimi degli amici De Rossi, Nainggolan e Florenzi o di stelle del valore di Ronaldinho, Leonardo, Stoichkov, Cassano, Papin, Maldini, Vieri, Casillas, Cannavaro, Zanetti, Fowler. E poi Verdone, Baglioni, Mammuccari, Fiorello, Ligabue e chi più ne ha più ne metta. Con un solo piccolo neo, la gaffe della Fifa: «Auguri a Fernando Totti». Fernando? Magari alla Fifa stanno già pensando di poterlo clonare.

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