La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – Una testa che fuma, a Trigoria, dall’istante successivo all’infortunio di Salah. Anche perché Luciano Spalletti ha pure altri pensieri, mica solo quelli legati all’egiziano. Prendi Stephan El Shaarawy: in teoria il Faraone sarebbe il sostituto naturale di Salah, magari con Perotti dirottato sulla fascia destra. Il punto è che i tempi del rientro in gruppo dell’ex Milan, fermo da una settimana per un risentimento all’adduttore sinistro, continuano a slittare. Elsha lascerà il lavoro individuale per aggregarsi al gruppo solo per la rifinitura di sabato. Ecco perché un suo impiego dal primo minuto è un’opzione che scivola in seconda fila ora dopo ora. Con gli esterni che scarseggiano, un Iturbe mai convincente e un Totti destinato a iniziare dalla panchina, è più facile che Spalletti abbandoni il «tre e mezzo» sposando la difesa a tre vera e propria: fasce protette con Peres ed Emerson e Nainggolan confermato nel ruolo di incursore, nonché di «disturbatore» di Biglia. Pensieri da lavagna tattica: tolta «l’ora di follia giornaliera» che Spalletti spende per mantenersi in forma, le altre 23 sono dedicate al derby.