Il Tempo (L. Pes) – Resettare. Subito. Perché la stagione va veloce e il tempo di rimediare ora è praticamente esaurito. Otto gare di campionato e altre due sicure in Europa, poi si tireranno le somme. Il brutto pareggio a Lecce nel lunedì di Pasqua frena la corsa della Roma alla Champions. Un punto reso ancora più amaro dall’ennesima vittoria del Bologna (scappato a +5) e il brillante successo dell’Atalanta a Napoli, e che obbliga i giallorossi a fare punti nel peggior periodo della stagione. Lazio, Milan, Udinese, Milan, Bologna, Napoli, Juventus e Atalanta.
Si ricomincia da sabato all’Olimpico, dove c’è un derby da vincere per la classifica e per l’orgoglio (il successo nella stracittadina manca da oltre due anni). E ricominciare significa anche cancellare le cose negative viste al Via del Mare, ma non solo. Già contro Fiorentina e Sassuolo la Roma aveva mostrato una faccia decisamente peggiore che nel primo mese di De Rossi, salvo poi correggere nella ripresa al Franchi e trovare tre punti contro i neroverdi grazie alla perla di Pellegrini. Certo, senza Dybala non è facile, per quanto uno degli obiettivi del tecnico di Ostia fosse proprio l’emancipazione dall’argentino. Ma quando è mancato, ovvero nelle ultime tre gare complessive tra Europa e Serie A, la Roma ha segnato soltanto un gol e sofferto parecchio. I cinque minuti in Puglia lasciano sperare, con la gestione in vista del derby che sembra funzionare bene.
Un’assenza, quella della Joya, resa ancora più evidente dalla crisi di Lukaku. Il belga, infatti, anche lunedì non ha brillato perdendo tanti duelli e giocando male le (poche) palle arrivate in zona offensiva. Nell’ultimo mese è all’asciutto in campionato, e in generale nelle dieci gare con De Rossi è andato a segno soltanto in due occasioni. L’ex Inter, dopo una fase iniziale di grande impatto, sembra non trovarsi a suo agio nei meccanismi della Roma, tranne quando riesce ad accendersi in coppia con Dybala. Un duo che ora non può davvero più fermarsi vista l’assenza prolungata di Azmoun, la condizione da ritrovare di Abraham e la completa inconsistenza delle alternative in attacco (tutt’altro che incoraggianti le prestazioni di Zalewski e Baldanzi a Lecce). Un punto per andare subito a capo, prima che la situazione possa davvero diventare irrecuperabile.