La Repubblica (L. D’Albergo) – Il 60% abita nel Lazio, 9 su 10 a Roma. Ma il restante 40% dei tifosi giallorossi è sparpagliato in giro per l’Italia: tra i fuorisede, la maggior parte vive in Puglia (13%), in Campania (11%), in Sicilia (11%), in Lombardia (11%) e in Emilia Romagna (8%). Ecco l’identikit geografico della base romanista. Che pare sfatare un mito: i supporter biancocelesti hanno sempre preso di mira i cugini per il luogo di nascita di Italo Foschi, fondatore della Roma. Veniva da Corropoli, dall’Abruzzo. Che, però, non risulta tra le prime cinque regioni a tifo romanista.
Campanilismi e sfottò a parte, lo studio sulla tifoseria giallorossa (3,4 milioni di fan) pubblicato a corredo del progetto del nuovo stadio è piuttosto dettagliato: il romanista medio è “maschio, età media 29 anni, residente a Roma”. Quindi l’elogio e la seconda parte dell’analisi: “A confronto con gli altri team della serie A, il tifoso romanista è caratterizzato da un forte senso di appartenenza alla squadra: nella stagione in corso il Club è riuscito a convertire 10,6 abbonati ogni mille, registrando performance ben più alte di quelle di altre squadre. I fan più giovani assistono alle partite dalla Curva e dai Distinti. O più senior, anch’essi di età media piuttosto giovane (under 50) preferiscono invece le aree hospitality e le tribune. Complessivamente l’età media degli spettatori allo stadio rimane comunque bassa, pari a 35 anni, con una presenza significativa di over 50 solo nelle aree vip con servizi dedicati“.
Tornando alle mappe, c’è anche quella che riguarda il solo Lazio: per quanto riguarda “i fan provenienti dal Lazio, la quasi totalità, circa il 90%, sono residenti a Roma, mentre solo il 10% viene dalle aree provinciali, tra cui Latina, Viterbi, Rieti e Frosinone“. Poca provincia, dunque. Molta città.