(Gazzetta dello Sport – F.Licari) Stangatina su Manchester City e Paris Saint Germain per infrazioni al fair play finanziario. Niente esclusione dalle coppe, ma ormai era chiaro. In cambio, una «multona» (60 milioni di euro), ma è più preciso dire che si tratta di una trattenuta sui futuri premi Uefa; la riduzione della rosa (da 25 a 21 giocatori); un limite alle spese per stipendi e mercato. Più la possibilità che, in caso di ritorno sulla retta via, parte della multa sia addirittura restituita. Sanzioni minori per gli altri sette club sotto inchiesta. Il tutto con il patteggiamento: insomma, finisce qui la storia, niente appello né ricorsi alla commissione giudicante e al Tas. E, siamo sinceri, finisce bene: tanto che i club, al di là della delusione dei comunicati, accettano le misure di Nyon. Vedremo se, da domani, sarà più o meno facile stoppare le spese «allegre» di altri club, visto come ne è venuto fuori il Psg delle sponsorizzazioni finte e gonfiate.
Tragedia Dehaene A complicare il tutto. purtroppo. la scomparsa improvvisa di Jean-Luc Dehaene, belga, proprio il presidente della commissione inquirente che stava trattando i gatteggiamenti. È morto giovedì a 73 anni, poche ore prima che l’accordo Uefa-club venisse comunicato: in orari, oltretutto, da impedire assalti all’ufficio stampa, 21.57 di venerdì sera. Come dire: se ne riparla lunedì. ll tempo di far decantare (smosciare?) le eventuali reazioni negative.
Punizione City Secondo della lista per deficit, il Manchester City ha ricevuto queste sanzioni: 1) mancati pagamenti di futuri premi Uefa per 60 milioni di euro (40 dei quali potranno essere restituiti se nei prossimi due anni il City rispetterà certi parametri); 2) riduzione della rosa delle coppe da 25 a 21; 3) spesa massima di 60 milioni nel prossimo mercato, qualunque siano gli incassi da eventuali cessioni; 4) monte salari pari a quello di quest’anno. Dovrà inoltre non superare un deficit di 20 milioni nel bilancio 2014 e 10 per il 2015. E, se non rispetterà queste misure, sarà deferito alla commissione giudicante. Il City dichiara «profondo disaccordo» con l’interpretazione Uefa del fair play.
Punizione Psg Simili le misure al Psg: multa di 60 milioni (10 il primo anno, 10 il secondo, 40 sotto condizionale per il terzo come il City); riduzione della rosa a 21. E significativa riduzione delle spese di mercato, deficit massimo di 30 milioni per il 2015 e bilancio in pari per il 2016. Poteva andar peggio, considerato anche il valore che il club ha dichiarato per la sponsorizzazione fatta in casa (200 milioni, quasi 10 volte i top club europei!).
Le altre 7 indagate Sanzioni meno dure per le altre 7 squadre (su un totale di 237 monitorate e 76 sotto speciale osservazione). Turchia:Galatasaray (200mila euro di multa), Trabzonspor e Bursaspor. Russia:Zenit (12 milioni di multa e rose di massimo 22 giocatori), Anzhi e Rubin Kazan. Bulgaria: Levski Sofia. Dall’Eca la benedizione: «L’Uefa ha applicato con forza le regole». Ma se il limite di deficit era di 45 milioni, e qualcuno si è avvicinato a 200 senza particolari scossoni, come impedire gestioni spendaccione ma non scandalose?