Il Messaggero (M.Ferretti) – E, adesso, c’è anche l’ufficialità: Francesco Totti continuerà ad essere un calciatore della Roma. Per un’altra stagione, poi stop. Una cosa impensabile solo qualche mese fa, quando nessuno a Trigoria ipotizzava il rinnovo del contratto del Capitano. E non v’è dubbio che se non avesse contribuito in prima persona, cioè a suon di gol, alla conquista del terzo posto, Francesco oggi sarebbe un giocatore a spasso. Invece sarà in campo per un altro anno con la sua adorata maglia della Roma. Un esempio più unico che raro di attaccamento, oltre che di longevità. Un rinnovo voluto con tutto se stesso dal capitano e sponsorizzato dai tifosi giallorossi che, nella parte finale del campionato, hanno accompagnato le prestazioni del loro punto di riferimento con un calore e un amore unici. E con la voglia immensa di non dover assistere alla fine di una favola bellissima. Impossibile, a quel punto, non farla continuare per altri dodici mesi. Arrivato a quasi quaranta anni, Totti non potrà dare un contributo di continuità alla Roma. Impossibile, e per certi versi ingiusto, chiederlo. Francesco, a partire dal prossimo mese di luglio, dovrà essere anche un (futuro) dirigente all’interno della squadra. Dovrà, in qualche modo, vestire panni doppi, aiutando la Roma sia in campo sia fuori. Lui si sente ancora a tutti gli effetti un calciatore e non v’è dubbio che lo dimostrerà quando avrà l’opportunità per farlo.
Ma per riuscirci dovrà avere bisogno dell’aiuto dei compagni. Che più saranno forti e più potranno dargli una mano. Così come a Luciano Spalletti che, incassato il rinnovo di Totti, ora si aspetta che James Pallotta mantenga la promessa formulata l’altro giorno a Ciampino, cioè tenere tutti i migliori della rosa. Lucio è il primo a sapere che, al di là delle dichiarazioni del presidente, le probabilità che un big venga ceduto sono molto alte: sarà fondamentale, per continuare ad avere una Roma competitiva, eventualmente rimpiazzare i partenti (e pure lo sfortunato Ruediger) con gente di pari o superiore valore. In quel caso, Spalletti potrebbe prendere in considerazione in maniera diversa, più convinta, l’ipotesi del prolungamento del suo contratto, oggi in scadenza nel giugno del 2017.