Il Messaggero (S. Carina) – A 34 anni alcuni treni passano e non tornano più. È il caso di Matic, capace di vincere in carriera tre Premier, una FA Cup, una coppa di Lega inglese, una coppa nazionale in Portogallo ma mai un trofeo europeo: “Sì, Benfica-Chelsea, finale di Europa League della stagione 2012-13. Giocavo per il Benfica. Partita dominata che se rigiocassimo 100 volte vinceremmo con tre gol di scarto per le tante occasioni create e sprecate. E invece perdemmo 2-1 per un gol di Ivanovic al 90’. Quando ci ripenso, ancora sto male”. Questa sera ha l’opportunità di riprovarci: “Abbiamo preparato la nostra partita e vediamo come finirà”.
Inutile andarlo a stuzzicare sul futuro del tecnico: “Non è il momento di parlarne, pensiamo soltanto ad andare in finale”. In stagione ha già toccato quota 46 presenze, numeri che non registrava da quando giocava nel Chelsea, targato Mourinho. Uomo di fiducia in campo e fuori. Proprio a lui questa sera José si affida in una partita che almeno tatticamente sarà diversa da quell’andata. Nemanja però non si scompone. E dimostra di aver ripreso dal tecnico portoghese anche la capacità di saper giocare con le parole: “Che gara sarà con il Leverkusen? La più importante per la mia carriera”. Una pausa per poi completare con un sorriso malizioso: “Perché per me la prossima partita è sempre la più importante”.