La Gazzetta dello Sport (F.Bramardo) – Dipendesse dall’entusiasmo del popolo granata il Torino sarebbe già in Europa League. Purtroppo per Mihajlovic invece, c’è ancora il Sassuolo da affrontare in trasferta, e tutto un girone di ritorno. E la ripresa dopo la sosta non è mai semplice, come ha evidenziato l’amichevole contro il Monza (Serie D) vinta dai granata per 10 con gol di Obi nel primo tempo senza brillare. L’amichevole contro i dilettanti lombardi doveva essere una festa, e festa è stata, almeno per il pubblico che ha risposto all’omaggio del presidente Cairo, stadio Olimpico Grande Torino aperto e gratuito, fin oltre le aspettative. Esaurita la tribuna ovest mezz’ora prima della partita, per motivi di sicurezza, si sono spalancati i cancelli della Maratona per gli oltre diecimila tifosi accorsi sugli spalti.
ITURBO – Cori per Belotti, applausi per Hart, fino all’uscita sul campo per il riscaldamento pre gara di Iturbe. L’ex romanista, con i tifosi più piccoli a far da cornice a due passi dal tunnel degli spogliatoi, è stato salutato dalla Maratona e dai primi scatti dei fotografi in granata. Iturbe ha fatto il debutto davanti al proprio pubblico nella ripresa di Torino-Monza, 45’ con a fianco compagni a corto di confidenza con il pallone anche tra di loro, un undici inedito per lo schema, un 4-2-4 che avrebbe dovuto favorire la spinta di Lucas Manuel sulla corsia di destra. Così non è stato. Iturbe non è apparso tra i più brillanti, non il solo nel pomeriggio con termometro vicino allo zero e con Martinez e Maxi Lopez più impegnati a mettersi in mostra, inseguendo inutilmente la via del gol, che a giocare di squadra. Capita l’antifona al 32’ Iturbe è andato a prendersi una punizione nella zona meno congeniale del campo e col sinistro ha alzato a giro la palla un paio di metri sopra la traversa, ha perso un pallone a centrocampo, ha subito un paio di falli e recuperato un paio di palloni da mediano vero davanti alla difesa. Tanta sostanza e buona volontà in attesa di oliare i meccanismi con i nuovi compagni e smaltire la ruggine accumulata a Roma in panchina. Utile se non già a Sassuolo nella ripresa, contro il Milan giovedì in Coppa Italia.
TRIDENTE – Il Toro nei primi 45’ ha schierato la formazione migliore del momento (assenti per influenza Castan e Gustafson, allenamento differenziato per Baselli e Vives, Bovo già a Pescara, Aramu a un passo dalla Pro Vercelli). Granata con il modulo tipo, 4-3-3 con Ljajic, Belotti e Iago Falque in attacco e con Obi che al 31’ in tuffo di testa trova il gol con pallone servito da Iago Falque nell’area piccola. Adem Ljajic ha regalato alcune giocate da applausi, un colpo di tacco smarcante per Belotti, tanta buona volontà. Il «Gallo» si è battuto in cerca della condizione conservando per domenica i gol pesanti.
SENZA LIMITI – Lontano da Torino Urbano Cairo, il presidente ha affidato a internet il saluto ai due acquisti ufficiali di giornata, il riscatto di Iago Falque e l’ingaggio di Iturbe, in prestito con diritto di riscatto, dalla Roma. A proposito dell’attaccante paraguaiano, maglia numero 19, contratto fino al 2021, presentazione prevista dopo il Sassuolo, così il presidente Cairo: «Iturbe è un attaccante completo, un esterno dalle riconosciute capacità. Crediamo che abbia tutte le qualità per poter essere un innesto di grande spessore nel nostro organico: le sue aspettative sono identiche alle nostre, la volontà è quella di fare sempre meglio, senza porsi limiti. A nome di tutta la società accolgo dunque Juan con il più cordiale benvenuto: buon lavoro e tantissime soddisfazioni».