Primi segni di Roma

Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – Qualche tifoso ha protestato e qualcun altro è rimasto fuori. Sono stati troppi francamente i tredici euro chiesti dagli organizzatori del ritiro per assistere a una scampagnata della Roma Primavera rinforzata da qualche titolare. Comunque con i pochi giocatori veri che ha in ritiro, Di Francesco ha mandato in scena subito il suo 4-3-3, meccanismi e geometrie nuovi, movimenti rigorosi, con Gonalons subito al centro della manovra. Il francese era stato provato spesso nei giorni scorsi nel ruolo di play e ieri ha confermato di avere grande senso tattico. Per la difesa quasi tutta brasiliana (unica eccezione Luca Pellegrini, a sinistra) non è stato ovviamente un test attendibile, ma la linea è rimasta molto alta come vuole Di Francesco. E’ sembrato molto motivato Diego Perotti, che il nuovo allenatore ha indicato come primo capitano della stagione. Autore di una doppietta, con il secondo gol frutto di un elegante pallonetto, si è accentrato molto di più rispetto al passato e ha cercato insistentemente la porta. La scampagnata è finita 8-0 e le cose migliori si sono viste nel primo tempo.

IL CALCIO DI EUSEBIO – La filosofia di Di Francesco si è vista anche in diverse circostanze. Gli esterni difensivi hanno spinto molto, sarà così anche nelle partite vere. Sulle palle inattive si marcava a uomo: un giocatore sul pallone, otto in linea. Altri schemi provati in allenamento si sono visti sui calci d’angolo e i calci piazzati, con il battitore che chiamava lo schema. La sorpresa è stata Cappa, un giovane che non sempre trova spazio nella Primavera, anche perché gioca sotto età. Ha interpretato il ruolo di esterno come vuole Di Francesco e ha segnato anche un gol. Qualche ragazzo ha avuto l’occasione di mettersi in mostra e sarà preso in considerazione da Di Francesco durante la stagione. Si sono visti in alcune occasioni gli schemi provati in questi giorni.

GERSON FUORI FASE – Nella ripresa in campo quasi tutta la Primavera e Gerson schierato per mancanza di alternative da esterno offensivo, come fece Spalletti inspiegabilmente in quella serata del 17 dicembre a Torino contro la Juve. Il brasiliano è apparso in ritardo, poco reattivo mentalmente, difficile da inserire in un nuovo contesto. Lui e Vainqueur non troverebbero spazio nel nuovo centrocampo rinforzato dagli arrivi di Pellegrini e Gonalons e sono destinati a cambiare squadra. Prossimo test venerdì contro gli slovacchi del Slovacko, in attesa dei rinforzi voluti da Di Francesco e invocati dai tifosi presenti sugli spalti.

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