Dallo Juventus Stadium all’Olimpico. I palcoscenici delle Primavera, nei momenti che contano, diventano quelli della serie A. E c’è da dire che mai come in questo caso il quadro merita la cornice. La Roma di Alberto De Rossi e la Juventus di Marco Baroni entusiasmano con il bel gioco. Sono le grandi rivali del 2012: a Viareggio hanno vinto i bianconeri. Ora è Coppa Italia.
L’ULTIMO E’ STATO TOTTI – La Roma parte con il vantaggio del 2-1 ottenuto a Torino: un risultato che ha acquisito anche un valore simbolico perché il nuovo stadio di proprietà della Juventus non aveva mai lasciato i tre punti a nessuno. Con questo vantaggio i ragazzi di Alberto De Rossi vogliono fare di tutto per rimettere in bacheca la Coppa dopo diciotto anni. Già, quello di stasera potrebbe essere il primo trofeo della Roma americana, proprio come lo fu nel 1994 per la Roma di Franco Sensi. La alzò un giovanissimo Francesco Totti, che Boskov aveva fatto già esordire in prima squadra e che poi Mazzone consacrò titolare. Tre gol di Totti in quella doppia finale con l’Inter (2-0 a Roma, 1-0 a Milano), tutta nel segno dell’astro nascente giallorosso svezzato in Primavera da Luciano Spinosi. Insomma, ci sono molti segni del destino per accompagnare stasera i giovani giallorossi verso un grande sogno. I nuovi Totti si chiamano Sabelli, Ciciretti, Verre, Politano, Piscitella, Viviani, Tallo, Lopez. Salviamo la misura, non saranno tutti… Totti, ma hanno le carte in regola per costruirsi un futuro importante. E con loro molti altri protagonisti di questa serata. Una serata per ventimila spettatori, la conferma che c’è voglia di calcio, anche giovanile, se ben giocato. E che i nostri giovani hanno appeal sui tifosi. Perché da Gouano a Pires, De Silvestro, Beltrame, Spinazzola, Padovan, c’è tanta qualità anche nella Juve che non vince dal 12007 con Giovionco e De Ceglie.(…)
FIDUCIA NEI GIOVANI – La Roma crede nei giovani, lo ha ribadito il dg Baldini l’altro ieri in un convegno nella Capitale, e da anni con il suo vivaio fa un lavoro straordinario, tanto da essere parametrata a club come il Barça e il Real Madrid. Ora ha scelto anche un tecnico che esalta i ragazzi (pensate, Lamela sarebbe in età per giocare la finale di questa sera!); e che butta nella mischia i giovani della Primavera. Luis Enrique e il suo staff si confrontano con Alberto De Rossi e i suoi collaboratori. Già, Alberto De Rossi: è il condottiero di questa squadra, il maestro di questi ragazzi. La Roma del futuro stasera scrive una pagina di storia importante. Tra lei e la Coppa c’è la Juve. Non è poco, ma si può fare. Eccome se si può. Per la finale di Tim Cup vale il regolamento delle coppe, con eventuali supplementari e calci di rigore. I gol in trasferta valgono doppio. Alla Roma, dopo la vittoria esterna per 2-1 all’andata, basta il pareggio o una sconfitta per 1-0. Con una vittoria della Juve per 2-1 si andrebbe ai supplementari, con qualsiasi altro finale il successo consegnerebbe la coppa ai bianconeri.
Corriere dello Sport – Fabio Massimo Splendore