La Roma Primavera di Federico Guidi batte 2-1 il Lecce con i gol di Louakima e Misitano e reagisce alla sconfitta nel derby. Riportandosi così momentaneamente al terzo posto del campionato Primavera 1. A fine partita il tecnico giallorosso ha parlato sui canali ufficiali del club. Queste le sue parole.
Vittoria meritata: cosa le è piaciuto di più di questa partita?
“Tutto, tranne gli ultimi tre minuti, perché era una partita in totale controllo: abbiamo dominato in lungo e in largo e abbiamo creato tantissime occasioni da gol, e due reti erano effettivamente poche per quello che la squadra aveva espresso, per le occasioni create. Su un’ingenuità, abbiamo concesso un calcio di rigore che ha riaperto la partita. E poi, come succede tante volte nel settore giovanile, nel momento in cui mancano pochi minuti e pensi di aver vinto, c’è l’episodio negativo e ti entra la paura di perdere quello che avevi creato. E quindi, insomma, abbiamo rischiato sul calcio d’angolo dove è stato bravo Marin a chiudere. Detto questo, la squadra si è espressa molto bene: oggi nell’undici titolare avevamo cinque 2006, quindi molto giovani, contro un avversario che metteva praticamente sette undicesimi della squadra che l’anno scorso ha vinto il titolo italiano. Dunque, anche in relazione agli avversari che avevamo di fronte, è stata veramente una partita molto positiva, che dà continuità alle prestazioni che ormai questi ragazzi stanno facendo da tanto tempo. Sono contento. È chiaro che devo farli maturare anche in quelle situazioni dove c’è l’evento negativo e devi rimanere lucido e forte, e sapere andare ad attaccare quell’evento negativo senza entrare nel panico, in confusione”.
Il Lecce ha provato qualche novità, oggi: la difesa a tre. Se lo aspettava? E a livello di partita, cosa è cambiato?
“A noi sinceramente cambia poco. Ormai, i ragazzi sanno riconoscere e leggere le situazioni che si possono creare in partita, e quali sono gli spazi in base alla pressione dei nostri avversari, quelli che si sono creati e come dobbiamo occuparli. Quindi, la squadra si è espressa bene, non abbiamo concesso praticamente niente. Sinceramente, mi preoccupa la mia squadra. Quello che fanno gli altri deve essere un modo di pensare che ci deve accompagnare nel nostro percorso, perché noi dobbiamo focalizzarci su quelle che sono le nostre prestazioni e imparare, come stiamo facendo durante la settimana, a riconoscere qualsiasi mossa gli avversari possano fare durante la domenica, e oggi è stata una risposta positiva. Questo mi inorgoglisce, perché vuol dire che c’è grande attenzione concentrazione nel lavoro quotidiano”.
È tornato al gol Misitano, dopo tanta sfortuna: quanto è importante il suo recupero?
“È importante, perché ha sofferto tanto: è riuscito a recuperare dall’infortunio. Era tanto che non giocava. In settimana aveva fatto molto bene in allenamento e quindi sapevo che, magari a intensità leggermente più bassa rispetto a quella di inizio partita, avrebbe potuto incidere positivamente. Non mi aspettavo così velocemente, perché è stato veramente quello che si dice un cambio fortunato: entra in campo e fa gol. Quindi, merito a lui ché si è fatto trovare pronto, perché significa anche che in panchina, durante la partita, segue il gioco, legge la gara e si fa trovare pronto nel momento in cui viene chiamato in causa. Quando segnano, e quando creano così tanto occasioni – la squadra, i singoli, e soprattutto la fase offensiva – io rimango estremamente soddisfatto”.
(asroma.com)