Dopo il ritorno alla vittoria col Cagliari la squadra di Guidi si ferma nuovamente e scivola a -10 dalla vetta occupata dall’Inter. Nel postpartita le parole del tecnico della Roma ai canali ufficiali:
“Siamo mancati un po’ negli ultimi metri, anche perché avevamo avuto una grandissima occasione per fare gol e l’abbiamo sciupata. Poi abbiamo perso praticamente all’ultimo secondo su un’azione che devo rivedere, se fosse fuorigioco o no. Però, sapevamo di incontrare una squadra che si sta giocando la salvezza, che a gennaio è stata ricostruita: ci sono tanti ragazzi che hanno fatto anche sei mesi di Serie C e oggi è stata una partita di quel genere, dove loro ti sono venuti addosso, volendosi salvare, e noi siamo stati un po’ più sporchi rispetto alla partita che abbiamo giocato contro il Cagliari in casa”.
“Però eravamo anche con tante assenze perché con l’uscita di Golic e Keramitsis, la linea difensiva era inedita. Purtroppo, anche Reale, che ha fatto anche una buona prestazione, ma ha dovuto giocare a destra pur essendo un sinistro, data l’assenza di Mannini. Manca anche D’Alessio… Eravamo quindi un po’ in emergenza e qualche sbavatura l’abbiamo commessa. Però, sono contento di quello che abbiamo fatto. Mirra aveva fatto bene, poi si è un po’ innervosito su qualche errore e su qualche passaggio sbagliato, però era all’esordio in Primavera. È un altro 2006 che ha delle qualità e che sta crescendo molto bene”.
“Oggi è andata è andata così, però lo spirito sul campo c’era, la squadra voleva vincere e ora ci sono le lacrime dentro gli spogliatoi, sinonimo di quanto questo gruppo ci tenga e di quanto volesse dare seguito a quella che era stata la prestazione con il Cagliari. Ora resettiamo, ripartiamo, perché mercoledì dobbiamo provare a fare un’impresa contro la Fiorentina in Coppa Italia, una squadra che da dicembre non perde. Sappiamo che sarà difficilissimo, ma non vogliamo lasciare nulla di intentato per provare ad andare a giocarci un’altra finale”.
Nel primo tempo è mancata la velocità di giocate alla squadra o è stato merito dell’aggressione del Frosinone?
“Loro ci aspettavano e giocavano con il 5-3-2 molto bassi, quindi dovevamo essere più bravi a muovere la palla su un campo non facile, perché molto lento. Dovevamo spingere di più la palla, ma sono dei dettagli che fanno parte dell’esperienza, come il fatto di sapersi adattare anche a campi un po’ più complicati rispetto a quello a cui noi siamo abituati, al Tre Fontane. E con la circolazione lenta della palla davamo sempre un tempo in più per rimpiazzarsi, per posizionarsi e quindi gli spazi erano veramente pochi. Siamo migliorati nel secondo tempo, infatti avevamo anche creato le condizioni per andare dentro con facilità, poi abbiamo fallito o l’ultimo passaggio o la conclusione. Però, sinceramente, ora voglio rivedere anche l’ultima azione, perché penso che la squadra non meritasse di uscire sconfitta. È andata così, dobbiamo sapere accettare anche le sconfitte”.