Il Messaggero (S. Carina) – La Roma che supera di misura la Juve , riaggancia il treno Champions e sfodera una prestazione da sporca dozzina, è l’emblema del manifesto mourinhano. Pratica e cattiva, con i fedelissimi di José che danno l’anima in campo per far felice il loro profeta. E così Mancini si riscopre Dunga, Smalling annichilisce Vlahovic , Pellegrini si sdoppia nel ruolo di falso nueve e mediano, il soldato Matic si trasforma nella proiezione del lider maximo portoghese in campo.
In una delle notti più attese dal tifoso, la Roma si riscopre Special. E lo fa dopo un sali e scendi di umori, sensazioni e prestazioni che l’ha portata in stagione ad avere più volti di un Giano Bifronte. Sciatta , esaltante e perché no, divertente, ma soprattutto pratica, fisica, pronta allo scontro. E alla fine, c’è poco da fare: questo è il terreno che il profeta di Setubal preferisce, quello che gli ha permesso d’invertire un trend che poco aveva a che fare con il dna romanista.
Con Mou, s’è tornati all’antico. E quindi a vincere gli scontri diretti: sono già 8 i punti conquistati con ancora tre gare da disputare. Lo scorso anno furono appena , nell’ultima stagione di Fonseca, soltanto 6. Per uno pratico come Mou, i numeri sono lo specchio del credo calcistico. La sua priorità resta sempre la difesa.
Così con domenica sono 5 i successi interni consecutivi senza subire reti che portano il totale a 7 in campionato e salgono a 10 sommando le vittorie in trasferta a Salerno, Genova e La Spezia. In Europa, considerando i 5 principali tornei, soltanto il Barcellona in casa ha subito meno gol rispetto ai giallorossi.