Prendete il ct dell’Italia Cesare Prandelli e mettetelo di fronte ad un emissario di un club russo. Riuscireste a farlo passare come un semplice incontro per uno scambio di vedute sul calcio internazionale? Difficilmente. L’episodio sarebbe avvenuto la scorsa settimana: club ed eventuale offerta sono top secret, ma se l’indiscrezione fosse confermata, si aprirebbe un bel caso con gli Europei all’orizzonte. Alcuni indizi portano alle società di Mosca, in modo particolare allo Spartak Mosca, ma al momento si tratta di ragionamenti, niente più. Tra l’altro in giornata il nome di Prandelli è stato nuovamente accostato alla Fiorentina: “Lui ora sta tanto bene in Nazionale e deve vincere, ora vinca l’Europeo. Poi, chissà, il calcio è una ruota“, così il patron viola Andrea Della Valle a chi gli chiedeva di un possibile ritorno dell’allenatore a Firenze.
Insomma, il destino di Prandelli sembra ancora tutto da scrivere, così come quello dell’Italia, a dispetto di un contratto con la Nazionale fino al 2014. Nel frattempo l’entità della tentazione russa è ancora da scoprire. Due certezze sullo sfondo del misterioso meeting. La prima: Cesare Prandelli nella sua carriera non ha mai anteposto i soldi ai progetti (e alle scelte) in cui ha creduto. La seconda: il ct gode di un certo appeal all’estero. Il made in Italy degli allenatori ancora esercita il suo fascino. Chiedere a Marcello Lippi, che a dispetto delle smentite ufficiali, potrebbe presto trasferirsi in Cina: anche per questo Rampulla è stato a Trigoria qualche giorno fa. Questione di metodi: quelli di Luis Enrique potrebbero far parte del bagaglio da esportare.
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