Il Corriere della Sera (A.Arzilli – G.Piacentini) – Da Testaccio a Tor di Quinto, il derby si guarda al maxischermo. Così hanno deciso tantissimi tifosi romani, la sfida cittadina si giocherà in un Olimpico svuotato, senza tifo e senza coreografie. Il totale delle telecamere, quindi, non sarà granché: a ieri erano quasi 6mila i biglietti staccati da parte Lazio, 6500 quelli comprati dai romanisti che verranno sistemati tra Distinti lato Monte Mario e metà curva Sud. Complessivamente ci saranno circa 30mila spettatori: cioè meno di mezza capienza dell’impianto, desolante remake del derby d’andata (poco più di 35mila paganti). Praticamente senza tifo.
Alcuni striscioni sono apparsi in città a conferma della scelta di disertare lo stadio anche nel derby. C’entra sicuramente la battaglia trasversale ai colori condotta da entrambe le curve contro le barriere poste nei settori, ma incidono pure le tensioni dei tifosi con il rispettivo club. La Roma ha la sua questione Totti e il conflitto mai risolto con il presidente James Pallotta; e sulla Lazio, oltre ai risultati deludenti, pesa pure la contestazione rinfocolata contro Lotito. «Nati contro il potere, per un amore che non conosce barriere!», dedicato al prefetto Franco Gabrielli e il «Tutti a Testaccio» per convogliare (a partire dalle ore 13.30) i tifosi giallorossi nella struttura in via Nicola Zabaglia, davanti all’area dove sorgeva il vecchio Campo Testaccio.
I laziali, invece, si sono dati appuntamento a Tor di Quinto per le 12.30. Anche questa è una zona con un richiamo storico per i colori biancocelesti, con il vecchio «campo Maestrelli» a poche decine di metri. Al PalaGems di via del Baiardo arriveranno più o meno 1500 tifosi che hanno deciso di svuotare la Nord per protesta. Chi entra all’Olimpico, circa 20mila abbonati compresi, andrà ad occupare Tevere, Monte Mario e Distinti. Mentre un congruo numero di laziali si piazzerà nei pub di Ponte Milvio, a metà strada tra stadio e raduno degli ultrà. Insomma, il derby è di sicuro la partita più sentita. Ma rischia di essere quella meno vista dal vivo.