La Repubblica (M. Juric) – Zero punti ma sessantacinquemila applausi per la Roma di De Rossi. Sconfitta 4-2 dall’Inter di Inzaghi ma capace di mettere paura alla squadra più forte d’Italia. Con un primo tempo perfetto. Sofferenza, orgoglio, coraggio, qualità e fortuna. Espressione di quello che sogna De Rossi per la sua squadra. Capace di reagire al gol subito a freddo da Acerbi, ribaltando il risultato con i gol di Mancini ed El Shaarawy. E arrivando al riposo in vantaggio per 2-1.
La gara perfetta. Peccato che le partite durino 90′. Il secondo tempo per la Roma è un bagno di realtà. L’Inter gioca un altro campionato, con calciatori più forti e una solidità di squadra ancora inarrivabile per i ragazzi di De Rossi. Che almeno per una notte restano al quinto posto, in piena corsa per la Champions, in attesa delle partite di oggi. Una sconfitta a testa alta. Termine detestabile, ma coerente con il percorso di crescita che sta tentando di impostare il nuovo allenatore della Roma. Colpe? Poche. Solo una fotografia dei veri rapporti di forza tra i giallorossi e l’Inter. Dopo un primo tempo accecante, la realtà attuale della Roma è apparsa evidente agli occhi di De Rossi. Migliore in campo Lorenzo Pellegrini, autore dei due assist vincenti per Mancini ed El Shaarawy. Sempre più leader e capitano anche in campo della sua Roma. Una presenza imprescindibile per la nuova Roma di De Rossi.
Per la seconda partita consecutiva invece la nota stonata si chiama Romelu Lukaku. Spaesato e confuso rispetto all’orchestra gagliarda giallorossa. Lukaku inciampa e sbatte, contro gli avversari e la sua voglia di rivalsa, che più che esaltarlo lo divora. Per adesso punto e a capo. Testa all’Europa con la sfida di giovedì con il Feyenoord.
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