Corriere dello Sport (A.Ramazzotti) – Stefano Pioli sa che il momento della verità è arrivato. Una sconfitta, e forse anche un pareggio, contro la Roma e il sogno Champions della sua Inter andrebbe in soffitta anche quest’anno. «A una simile eventualità non penso – ha detto ieri – perché le partite da giocare sarebbero ancora tante (12, ndr) e non mi piace mettere il carro davanti ai buoi. E’ necessario pensare solo a domenica, scendere in campo per dare il massimo con la convinzione di provare a vincere».
RIGORI PER LA ROMA – I giallorossi non portano fortuna a Pioli che contro di loro ha perso più che contro tutte le altre squadre della Serie A rimediando anche due esoneri, al Parma e alla Lazio. «Per mentalità non mi guardo mai alle spalle e i numeri non li tengo in considerazione. L’importante è quello che facciamo adesso, da domenica fino alla fine del campionato, non i risultati ottenuti in questi primi tre mesi o i miei precedenti contro la Roma. Dobbiamo dare continuità a quello che abbiamo fatto finora». In realtà, però, qualche numero del passato il tecnico emiliano lo ricorda e probabilmente non gli è andato giù e così, quando gli è stato fatto notare che alla Roma finora sono stati assegnati 11 rigori, mentre all’Inter appena 2 (0 nella sua gestione), è partito lento, ma poi ha assestato una stoccata: «Alla fine di un campionato si dice che gli errori si bilancino. Noi dobbiamo rimanere concentrati sulle nostre prestazioni, giocare con la testa e con il cuore senza pensare ad altro. Certo se si guarda il dato dei rigori, 11 contro 2, può pesare». Chiaro?
RESTO ALTRI 3 ANNI – Pioli comunque non parte battuto: «Loro hanno 8 punti più di noi, ma come occasioni create, baricentro e possesso palla le due formazioni si equivalgono perché hanno valori importanti. Dovremo cercare di colpire i loro punti deboli e sperare che una gara simile, che di solito è decisa dai particolari, volga dalla nostra parte. Abbiamo fatto di tutto per arrivare a questo appuntamento con una certa classifica e adesso sta a noi dare tutto e non sbagliare». Finale su De Boer: «Ha detto che tre mesi all’Inter gli sono sembrati un anno? Io spero di stare qui altri tre anni e non mi sento invecchiato. Capelli ne ho pochi e bianchi, ma li avevo così anche prima».