Il Tempo (G.Giubilo) – Cambia il timoniere, tradizionale bottiglia di spumante sullo scafo, ma la nave giallorossa non si stacca dal molo. Dei suoi nove punti complessivi, che li dirigono impietosi verso la caduta, due l’Hellas li ha conquistati proprio contro la Roma. E già è andata bene a Spalletti di non scontrarsi con la legge dei grandi numeri, che avrebbe consentito ai rivali di conquistare la prima vittoria della stagione. Le cose si erano messe bene, con la prima rete nel campionato di Nainggolan, ma il nuovo tecnico ha pagato caro un pesante errore di valutazione, quando ha deciso di accordare piena fiducia a un Castan da tempo inguardabile. Sul fallo da rigore, l’attaccante veronese gli aveva preso un vantaggio perfino imbarazzante nelle dimensioni. Segno che ancora il buon Luciano non aveva avuto il tempo di esaminare a fondo le varie situazioni allarmanti che l’organico proponeva. La qualità del gioco non ha trovato grandi progressi rispetto alla manovra lenta e prevedibile che aveva segnato tutto il periodo della pareggite, per colpa del quale la squadra si era allontanata dalle zone privilegiate della classifica. Un brutto periodo anche per Dzeko.
E domenica ci sarà un test terrificante, contro quella Juventus che ha firmato la decima vittoria consecutiva, concedendosi il lusso di lasciare in panchina Pogba. E adesso sembra una corsa a due verso lo scudetto, tra il Napoli saldo capolista e i bianconeri toccati dalla grazia. Non è andata male alla Lazio, che si era trovata sotto di due gol a Bologna ed è riuscita a rimediare nonostante una prova non esaltante. Dopo il pari, avrebbe potuto sfruttare meglio la superiorità numerica. Tanto che Pioli, ex molto applaudito al Dall’Ara, non è rimasto del tutto soddisfatto del risultato.