Il Tempo (D. Palizzotto) – C’è grande amarezza in casa Lazio. Una finale preparata bene da Stefano Pioli, con un’inedita difesa a tre per bloccare laJuventus, e giocata altrettanto bene dai giocatori in campo. Per questo, comprensibilmente, nelle parole dell’allenatore emiliano a fine partita c’è tanta delusione.
«È stata una gara equilibrata – ha osservato Pioli – dove le squadre hanno dato tutto per vincere. Le finali si giocano per alzare il trofeo, perdere non è bello, ma io non posso che essere orgoglioso dei miei giocatori. Ci voleva un pizzico di fortuna, non l’abbiamo avuta: il calcio è fatto di episodi, loro sono stati bravi a sfruttarli».
Il doppio palo colto da Djordjevic nei minuti iniziali del primo supplementare ha fatto sobbalzare i tifosi biancocelesti seduti in curva Nord e tribuna Tevere, ma anche Stefano Pioli. «È stato un colpo tremendo – ha ammesso il tecnico della Lazio – per fortuna ho il cuore forte. Ho visto la palla dentro, è incredibile. Avevo spiegato ai miei ragazzi che sarebbe stata una questione di centimetri, purtroppo sono stato profetico perché è stata una grande partita, abbiamo giocato un ottimo calcio, alla pari con una squadra molto forte, ma alla fine ci vuole anche fortuna. E quel doppio palo di Djordjevic è arrivato nel momento decisivo della partita». In ogni caso Pioli è soddisfatto per la prestazione della squadra, reduce da due brutte sconfitte contro la Juventus in campionato: «Sapevamo che stavolta sarebbe stata una partita diversa – ha dichiarato l’allenatore emiliano – abbiamo dimostrato in campo di aver imparato dagli errori, ci stiamo avvicinando a livello altissimi. Finora siamo sempre stati bravi nel superare in fretta le piccole delusioni. Questa è una grande delusione, ma possiamo trasformare questo sentimento in rabbia, determinazione, attenzione e concentrazione per le ultime due decisive partite».
Eh sì, perché la corsa in Coppa Italia è finita, ma ora c’è una Champions League da conquistare. Traguardo impensabile a inizio stagione, diventato però alla portata della Lazio. In sei giorni, tra lunedì prossimo e domenica 31 maggio, la squadra di Pioli si gioca tutto. Due scontri diretti, prima il derby con la Roma, poi la sfida del San Paolo contro il Napoli. Per difendere il terzo posto ci vogliono almeno due punti, per sognare il sorpasso alla Roma serve una vittoria nella stracittadina e poi un pari con la squadra di Benitez: non un cammino semplice, ma la Lazio ammirata negli ultimi mesi può farcela. Pioli lo sa, e a fine partita ha abbracciato uno per uno i suoi ragazzi, ringraziandoli e caricandoli per lo sprint finale della stagione.
«Dobbiamo recuperare le energie al più presto e proseguire la nostra strada – ha dichiarato il tecnico emiliano – Gli infortuni? Radu ha un risentimento muscolare, sarà difficile vederlo subito in campo. Biglia? Stiamo facendo di tutto per recuperarlo, ma bisogna aspettare sino a domenica o probabilmente lunedì mattina. In ogni caso ho tanti giocatori validi in rosa, che si sono sempre fatti trovar pronti. Per questo a fine partita ho radunato la squadra: ho parlato io, sono orgoglioso per quanto fatto, ma il nostro lavoro non è finito. Possiamo trasformare una stagione già molto positiva in eccezionale».
Per farlo la Lazio deve vincere il derby: «È la partita della svolta – ha ammesso Pioli – deciderà il nostro futuro. Abbiamo lavorato un anno per arrivare a questo punto, ora possiamo giocare questa gara e vincerla, lo sappiamo. Cosa ho detto a Malagò? La mia idea sulle sue parole, ma sono cose private. Credo che la squadra, per quanto dimostrato in stagione debba andare in Champions, lo merita. Però ora dobbiamo dimostrarlo, prima con la Roma e poi con il Napoli».