Il Messaggero (G. Lengua) – La premessa è d’obbligo: non c’è bisogno che Tiago Pinto e José Mourinho si vedano a Londra per parlare di mercato. Entrambi per motivi diversi si sono trovati ieri nella City e hanno colto l’opportunità per trascorrere qualche ora insieme. Tra gli argomenti caldi il meeting del portoghese di mercoledì con il presidente dell’Al-Ahli che lo avrebbe voluto strappare ai giallorossi ricoprendolo d’oro.  In primo piano anche aspetti organizzativi della pre season e gli aggiornamenti sulle trattative, ma il più delle volte José è parte in causa con telefonate ai diretti interessati e colloqui con i procuratori. Uno compito su tutti, la ricerca dell’attaccante che dovrà prendere il posto di Abraham infortunato fino al 2024.

Il nome su cui Pinto sta lavorando è quello di Gianluca Scamacca che vorrebbe strappare al West Ham in prestito con diritto di riscatto, mentre gli inglesi vogliono inserire l’obbligo. Trovare l’accordo è complesso, ma la volontà del giocatore di rientrare in Italia, dopo un anno da dimenticare in Premier, può fare la differenza. Restando all’attacco, dalla Spagna rivelano che nel nuovo contratto firmato da Morata con l’Atletico Madrid è stata inserita una clausola rescissoria di 10 milioni. In Serie A gli stanno facendo la corte Roma e Milan, ma per i giallorossi i costi dell’operazione sono troppo alti.

Durante il vertice londinese si è parlato anche di cessioni, i nomi di cui è disposto a privarsi Mourinho sono stati già concordati da qualche settimana ma trovare gli acquirenti none impresa facile. Un possibile partente è Zalewski, l’agente è stato avvistato in Inghilterra: il polacco piace a più di una squadra della Premier. E Ibañez? È valutato 30 milioni ma nessuno è disposto a spenderli.