Il Messaggero (G.Lengua) – A nemmeno 24 ore dal gong finale del mercato, Tiago Pinto ha scelto di mettere la firma su tutte le operazioni del club ponendo l’accento su quelle in uscita reputate da lui il vero fiore all’occhiello della sessione. Il tutto condito da una punta d’orgoglio: “Che voto do al mio mercato? Se consideriamo che in molti pensavano che non lo avrei fatto, mi darei 8. Se, invece, lo valutiamo come il mercato più difficile della storia del calcio anche di più. Ma visto che c’è sempre margine per migliorare direi 7.5“.
Sono 29 i calciatori allontanati da Trigoria (ceduti, fine contratto e buonuscite) che equivalgono a un risparmio sul monte ingaggi superiore ai 50 milioni lordi e quattro acquisti che in prospettiva possono impreziosire la rosa. Non tutto, però, è filato liscio a partire dal mancato arrivo del centrocampista richiesto da Mou, fino ai tre esuberi (Nzonzi, Fazio e Santon) che hanno rifiutato tutte le offerte: “Non avrebbero perso un euro. Ci sono ancora 10 finestre di mercato aperte e in tre o quattro possiamo trovare delle soluzioni. Abbiamo scelto di ridurre il gruppo per creare una squadra compatta“. Il centrocampista è uno dei suoi rimpianti e lo ammette candidamente parlando di Xhaka: “Non è stato un problema di budget, il mercato è dinamico e abbiamo dovuto capire i momenti. C’è stata la voglia di fare qualcosa per accelerare il processo di ricostruzione della Roma. Avevamo interesse per Xhaka, lui voleva venire, ma l’Arsenal non lo ha ceduto. Il centrocampo della Roma ha Cristante campione d’Europa, Veretout che fino ad ora ha segnato più gol in Europa, Villar titolare nella Spagna Under 21, Diawara e Darboe“.