La Gazzetta dello Sport – Si può dire che Tiago Pinto abbia cominciato la sua avventura alla Roma pedalando in salita. Se pensate che stiamo esagerando, vi sottoponiamo un breve promemoria. Appena sbarcato a Roma, il 4 gennaio 2021, viene trovato positivo al covid; subito dopo la squadra perde il derby, viene eliminata dallo Spezia in Coppa Italia (con annessa figuraccia sui cambi) e a ruota scoppia il caso Dzeko, a cui viene tolta la fascia da capitano.
Tutto questo, poi, dovendo occuparsi di un mercato invernale in cui la famiglia Friedkin – proprietaria da appena cinque mesi – cercava di orientarsi. Come dire, il benvenuto poteva essere migliore. Ma il giovane general manager del club, allora 36enne, non si è perso d’animo e ha cominciato un’avventura in cui tutto viene coniugato solo al futuro, basti pensare alle strategie che bollono in pentola per la prossima finestra invernale e ai rinnovi.
Adesso Pinto sta già pensando al presente. Un presente che vede i rinnovi di contratto come priorità. Così, attendendo quello di Zaniolo, sono vicini alla conclusione quelli del baby Volpato e di Cristante.
Sul fronte arrivi, invece, per la finestra di gennaio è già bloccato Solbakken, che arriverà svincolato dal Bodo Glimt, mentre dall’Olanda rimbalza la notizia dell’interessamento per il difensore Timber dell’Ajax, seguito peraltro anche da Bayern Monaco e Manchester United.
Quanto basta per pensare non solo che i primi venti mesi di Pinto siano stati di fuoco, ma che i successivi saranno altrettanto bollenti. E a Trigoria nessuno sarebbe sorpreso se il contratto triennale, venisse presto rinnovato.