La Repubblica (L. d’Albergo) – Ci siamo. Manca soltanto l’annuncio ufficiale. La Roma, per ora ferma a una prima bozza, è pronta a presentare il suo progetto per lo stadio a Pietralata. In Campidoglio confidano di chiudere la partita e renderne pubblico l’esito prima della pausa estiva dei lavori, prima delle ferie del sindaco Roberto Gualtieri.
“Novità sono attese già nei prossimi giorni“, dicono i più ottimisti. Segno che i lavori sono in fase avanzata, avanzatissima. E che, dopo il disastro del progetto dell’impianto di Tor di Valle, dalle parti di Trigoria – ma pure da quelle di palazzo Senatorio – si sia preso a lavorare in modo diverso sul fronte stadio. Nelle ultime settimane si sono registrati nuovi incontri tra i tecnici comunali e quelli del club di Dan e Ryan Friedkin. Finita la sbornia per il trionfo in Conference League, le parti sono tornate a vedersi con regolarità per scogliere tutti i nodi sulla zona scelta dalla Roma. Il più importante resta sempre quello degli espropri. Ma la società è convinta che applicando la Legge sugli stadi il problema si risolverà in automatico.
Il rischio di esposti e ricorsi al Tar del Lazio è sempre uno spauracchio, anche se nessuno fin qui ha fiatato sull’idea di calare la nuova casa dei romanisti sui terreni di proprietà comunale dello Sdo di Pietralata. Per il resto non sembrano esserci problemi. Al Campidoglio piace l’idea di uno stadio immerso nel verde, del ponte ciclopedonale, del doppio collegamento con le fermate della metro B di Tiburtina e Quintiliani, e dello sviluppo integrato dei terreni alle spalle della seconda stazione ferroviaria della Capitale.
Per il solo stadio, che non avrà centri commerciali e hotel a supporto ma potrebbe dotarsi di una Trigoria bis, come scrivono i tecnici del Campidoglio a commento della bozza per ora presentata dalla Roma è stata individuata “in maniera approssimativa un’area di progetto che misura circa 36 ettari. Ma un’ampia porzione di detta area, pari a circa 10 ettari, ricade all’interno del piano di assetto della stazione Tiburtina“.
La soluzione? A quanto pare già individuata se è vero che in Comune si contano i minuti per il grande annuncio. Lo stesso vale per l’assetto dei trasporti. Come detto, ci sono le due stazioni della metro B. Arriverà il tram sulla Tiburtina. E la questione dell’ingresso e dell’uscita delle ambulanze dall’ospedale Pertini sarebbe tutt’altro che insuperabile.