Il Messaggero (G.Lengua) – Complotti, soffiate e falsità. Sono questi i contenuti dell’intervista di Gianluca Petrachi all’Ansa in cui il dirigente traccia i contorni di una sorta di spy story che, dal suo arrivo al licenziamento, ha avuto luogo a Trigoria quando ancora al timone della società c’era James Pallotta. Il direttore sportivo è stato allontanato dall’ex presidente dopo uno scambio di messaggi feroce che ha rappresentato solo l’ultima di molte incomprensioni: “Ho tentato di alzare un muro, di mettere uno scudo a difesa del gruppo, mi sono ritrovato solo contro tutti. Sono stato abbandonato da una proprietà troppo distante da Roma, dalla Roma e dai tifosi. Sono stato lasciato solo a combattere. Alla fine, mi è stato fatto pagare un conto esagerato e questo solo per aver difeso la Roma dentro e fuori dal campo, facendo solo gli interessi della squadra”: