Gianluca Petrachi, direttore sportivo della Roma, è stato intervistato durante il pre-partita di Genoa-Roma. Queste le sue parole:
PETRACHI A SKY SPORT
Spinazzola gioca titolare. Voleva rispondere a Marotta? Come sta il giocatore?
Partiamo da Spinazzola che sta benissimo ed è felicissimo di essere rimasto alla Roma. Rimarrà alla Roma e questa è una certezza. Conosco Marotta e lo stimo e c’è amicizia tra di noi. In questa vicenda c’è stato un corto circuito tra il direttore sportivo e lui stesso, evidentemente non si sono parlati o c’è stato qualcosa che non ha funzionato. La Roma aveva chiuso un’operazione con tanto di email e risposte e poi sappiamo come è andata, si è parlato di visite mediche. Marotta conosce bene Spinazzola, lo ha preso quando stava alla Juventus, non è che quando è venuto a Roma gli è successo qualcosa. Era un’operazione tranquillamente chiusa. Hanno voluto cambiare delle condizioni che per noi non erano accettabili e siamo tornati indietro. Mi dispiace per Politano che, per quel poco che si è visto, aveva una voglia e un entusiasmo e mi è dispiaciuto perché avrebbe voluto indossare la maglia della Roma.
Si può riaccendere l’interesse per Politano, slegato dallo scambio?
Io credo che bisogna sempre far prevalere il buon senso. Chi fa mercato sa che certe cose possono accadere. Quando però ci sono parole date e un’operazione è chiusa, è chiusa. Serve un esterno, non so loro che vorranno fare con Politano, era un giocatore che a noi serviva. Se l’Inter vorrà prestare il giocatore alla Roma per consentirgli di fare questi sei mesi a giocare siamo pronti ad ascoltarli e cercare di fare il bene di questo ragazzo che è un capitale dell’Inter ma se lo riscattassimo diventerebbe della Roma. Qua cerchiamo tutti di usare il buon senso perché si parla sempre di uomini, di calciatori che vanno trattati in un certo tipo di modo. Mi auguro che le cose si mettano a posto. Le schermaglie di calciomercato esisteranno sempre, ma le parole date ma non rispettate è qualcosa che dispiace.
L’arrivo di un esterno esclude Under?
No, assolutamente. Dopo la partita di domenica contro la Juventus ho chiamato Davide Lippi, l’agente di Politano e gli avevo detto che se ci fosse stata la possibilità lo avremmo preso perché avevamo avuto l’infortunio di Zaniolo. Oggi siamo costretti a prendere un esterno offensivo proprio per sostituire Zaniolo Sono loro che mi hanno chiesto Spinazzola. Spinazzola non era sul mercato. È stato chiesto, non volevamo farlo ma, obbligati anche da una scelta oggettiva, quella di prendere un esterno che oggi manca numericamente, avremmo sacrificato un ragazzo su cui crediamo molto che infatti oggi gioca titolare. Il ragazzo aveva superato tutte le visite di idoneità e non c’era nessun tipo di situazione.
L’Inter voleva cambiare la formula prima o dopo le visite mediche?
Io parlo di corto circuito perché credo che sia successo prima delle visite mediche. Marotta poi ha parlato con il nostro amministratore delegato Fienga e gli ha detto che non era proprio convinto di questo scambio a titolo definitivo dei nostri calciatori, voleva comunque fare delle visite mediche. Noi abbiamo fatto partire i ragazzi quando c’era già un accordo con il direttore sportivo. Lì nasce l’equivoco e il corto circuito.Nel momento in cui io faccio un’operazione come Roma, e il mio amministratore delegato mi dà l’ok e io lo devo necessariamente avvisare, per me l’operazione è chiusa. Mancano le firme, i dettagli che si risolvono quando ci si vede tutti insieme. Ma quando si dice che l’operazione è chiusa, è così.