Il rapporto di sfiducia tra Urbano Cairo e Gianluca Petrachi è cominciato da un po’, ovvero da quando la Roma e lo stesso ds del Toro hanno cominciato a flirtare. Petrachi è finito nel mirino del presidente granata e l’ultima uscita pubblica del dirigente fa capire come lo scenario sia – al momento – chiaro. «Dopo dieci anni di rapporto professionale con il Torino, non credo sia giusto mettere in discussione la mia lealtà e la mia professionalità. Trovo quindi ingiuste le dichiarazioni del presidente Cairo e avrei preferito un chiarimento di persona». Il presidente del Toro ha sempre evidenziato come il suo dipendente fosse ancora sotto contratto, facendo capire di non gradire l’eventuale scelta di lasciare Torino per Roma. «Sarebbe una cosa grave» se ci fossero contatti con i giallorossi, aveva detto il numero uno granata, parlando di «conflitto di interessi», per via della corsa comune Toro-Roma per la Champions. L’arrivo di Petrachi a Trigoria se ieri era probabile all’ottantacinque per cento, oggi lo è al novantacinque, lasciamo sempre un cinque per cento di defatigante. Lo è specie dopo questa dichiarazione, che sancisce lo strappo definitivo tra lui e Cairo. «Il rapporto fra il presidente e un suo dirigente – spiega Petrachi – deve essere fondato sulla fiducia reciproca e il rispetto per i ruoli. Non capisco in che modo potrebbe concretizzarsi tale conflitto di interessi e l’eventuale avvicinamento di un’altra società è semplicemente la prova che il lavoro svolto sia stato di primo livello. Mi dispiace constatare, che forse è il presidente Cairo che non ha più fiducia nei miei confronti e ne prendo atto con rammarico». Lo riporta Il Messaggero.