Gianluca Petrachi, ex direttore sportivo della Roma, ha rilasciato un’intervista a OCW Sport. Tra i tanti temi affrontati, l’ex ds giallorosso ha parlato anche del mancato passaggio di Antonio Conte alla Roma: “A volte ci sono dei momenti storici in cui i dettagli possono fare la differenza. Si poteva fare qualcosa in più in quel momento e non lo si è fatto. Il calciatore, l’allenatore, il direttore vivono di empatie. Le parole supportate dai fatti fanno la differenza. In quel momento c’erano tante parole ma i fatti non erano così sostanziosi”.
Sulla Roma…
Ho solo bei ricordi di Roma, l’ho lasciata troppo prematuramente, anzi, mi è stata scippata. Purtroppo sono stato licenziato per una giusta causa che non è stata mai confermata, anzi, il contrario. Ho ottimi ricordi dello spogliatoio. La città stavo iniziando a conoscerla, però ho grandissimi ricordi nonostante questa separazione molto dolorosa da parte mia, non rinnego nulla di quello che ho fatto. Ho avuto un impatto importante con i ragazzi, ho solo bei ricordi. A parte un mercato totalmente rivoluzionario, sono usciti 15 giocatori e ne sono entrati altrettanti. Ho visto passare tanti ragazzi, ma posso dire che gli attestati di stima li ho avuti anche dopo che hanno continuato a cercarmi. Vuol dire che ho lasciato qualcosa.
Su Pallotta…
E’ stato un dispiacere la situazione con Pallotta, forse se ci fosse stata una comunicazione diversa con il presidente non saremmo arrivati a ciò, il lavoro che si stava portando avanti era importante. La cosa che poi mi ha fatto piacere è che il presidente poi ha riconosciuto che si era sbagliato e gli avevano raccontato cose false e questo è quello che è emerso anche dal tribunale, le verità sono venute fuori. Aver vinto moralmente è stato per me troppo importante, uscire indenne e pulito da questa situazione perchè io mi ero fatto veramente il mazzo per la Roma. Tutti possiamo sbagliare o commettere errori e sicuramente ne avrò commessi anche io ma nella Roma io penso si stesse facendo un grandissimo lavoro ed era anche l’anno della trasformazione.