Il Messaggero (P.Del Vecchio) – Con lo “storico risultato” dell’ultimo trionfo nel clasico di Liga contro il Real Madrid alle spalle, il Barcellona già guarda alla partita di domani contro la Roma al Camp Nou per la qualificazione agli ottavi di finale di Champions. La squadra compatta, con Iniesta, Neymar, Suarez, Piquet, Busquets, Sergi Roberto e compagni,ha celebrato sabato in campo, con un’immagine ‘a pigna’, la spettacolare sinfonia di gol, che ha affondato per 4 a 0 i blancos e messo la testa di Rafa Benitez sulla piccozza, nell’alluvione di fischi per l’umiliazione inferta al Bernabeu. Nonostante abbia già assicurato il passaggio, il Barça cercherà di lavare nel suo terreno – blindato da imponenti misure di sicurezza per l’allarme di attentati islamici – l’onta dell’1-1 di andata all’Olimpico. L’obiettivo è di classificarsi come prima del gruppo E – per il quale gli basta anche solo un pareggio – mentre la Roma comprerà il biglietto per gli ottavi se vince, e il Leverkusen non supera il Bate Borisov.
LEO IL MARZIANO – Bruciato il Bernabeu di don Florentino, già arde il Camp Nou. Ieri mattina alle 11,00 i gladiatori blaugrana, reduci dalla conquista della capitale, erano di nuovo agli ordini di Luis Enrique per un leggero allenamento di recupero. Assente il capitano Mascherano, infortunato nel duello col Real Madrid. Presente invece l’extraterrestre Leo Messi, per il quale la sfida con la Roma segnerà il rientro definitivo nel gruppo, dopo la lunga lesione. Il tecnico asturiano punta sul recupero del tridente Messi, Neymar e Suarez, ma le opzioni sono tutte aperte, inclusa quella che prevede l’argentino per almeno uno dei due tempi in panchina.Con o senza la Pulce, il Barcellona si è mantenuto ad altissimo livello, imbattuto da otto partite, staccando di 6 punti i blancos nella classifica di Liga ,con il duo di brothers sudamericani, Neymar e Suarez che ha realizzato 20 degli ultimi 21 gol. L’uruguaiano ha segnato una doppietta nell’ultima esibizione al Bernabeu. Lo stesso Luis Enrique ha dovuto ammettere che“è un problema dannatamente difficile” ricollocare Messi nella stratosfera blaugrana, dopo la spettacolare performance di Suarez.«Ma qui c’è il lavoro di tutta la squadra, una delle migliori della storia del club, che ha vinto il ‘triplete’ nella scorsa stagione», ha ricordato il mister asturiano. «L’obiettivo è sempre quello di vincere il massimo delle partite possibili», per una squadra che rinnova continuamente il dream team immaginato da Johan Cruyff, mai sazio di vittorie.
STANDING OVATION – A cominciare da Iniesta, che sabato ha messo in standing ovation il Bernabeu ed “è un patrimonio dell’umanità”, come l’ha definito Luis Enrique, per finire a Sergi Roberto, “il jolly del gruppo, rapido e sempre sulla palla, capace di giocare bene in qualunque posizione, laterale o di centro campo” e di sorprendere, come ha fatto contro il Real, nel ruolo di estremo destro. Per la Roma,che arriva alla sfida dopo aver mancato il gol solo in una delle sue ultime 28 partite, non è impossibile bissare l’impresa dell’ 1-2 nell’ultima visita fatta in Spagna, negli ottavi di finale di Champions League 2007/08. Ma allora era il Real Madrid nello stadio di Chamartin; questa volta ci saranno i gladiatori blaugrana in uno stadio che sarà sommerso di bandiere ‘estelladas’, indipendentiste catalane, nonostante la polemica aperta con la Uefa, che ha già imposto al club due multe da 30.000 e 40.000 euro. E in un clima di forte tensione per una partita dichiarata ad alto rischio per la minaccia terrorista, dopo gli attentati di Parigi. Tre cordoni concentrici di polizia e Mossos d’Esquadra, gli agenti catalani, faranno dal filtro allo stadio, dove i cancelli saranno aperti 3 ore prima dell’incontro, per consentire i controlli minuziosi delle entrate. Vietati zaini, borse di grandi dimensioni e marsupi, così come è proibito, già dalle otto di questa mattina, parcheggiare nel perimetro del Camp Nou che, per motivi di sicurezza, ha chiuso i battenti anche al Museo del Barcellona.