La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Metti il Mondiale, metti un secondo figlio (o figlia) in arrivo e un momento speciale, come quello attuale di Diego Perotti. Miscela il tutto e trovi quel sorriso lì, immenso. «È un momento in cui sto benissimo, arrivo a fine partita con le energie giuste – dice l’esterno della Roma – Adesso nelle prossime due amichevoli con l’Argentina mi gioco il 90% di possibilità di andare al Mondiale». E se è arrivato ad avere questa possibilità è proprio perché nella Roma ha avuto un inizio di stagione folgorante. «Di Francesco ci ha messo il suo, qui avevamo un modo di lavorare diverso da quello che lui voleva quando è arrivato. Chi era a Pinzolo l’ha capito prima, gli altri un po’ più tardi. Differenze con Spalletti? Prima passavamo da una difesa a 3 a una a 4, ora facciamo sempre il 4-3-3 e pressiamo alti. A me ora si chiede di prendere palla e buttarmi dentro le linee, cosa che con Spalletti non facevo quasi mai». E con il Chelsea, per esempio, ha funzionato benissimo: «Sapevamo di poter vincere, anche se non così nettamente. E abbiamo dimostrato che la squadra c’è».