La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – E pensare che se Pellè e Zaza non avessero sbagliato quei due rigori con la Germania, magari si sarebbero già affrontati una quarantina di giorni fa, all’Europeo francese. Ed invece uno ci ha dovuto rinunciare prima, Daniele De Rossi, l’altro è arrivato fino in fondo, anche se poi quella finale dorata non l’ha giocata. Danilo Pereira però in cuor suo sogna di fare una carriera come quella di De Rossi e oggi proverà a sfidarlo, anche se a distanza. Stesso ruolo, stessi compiti, stessa idea di mediano davanti alla difesa. E, probabilmente, anche la stessa ambizione, quella di vincere già stasera una sfida che può orientare nel bene o nel male questo playoff di Champions.
SICUREZZA – Pereira sa che il successo del Portogallo deve essere capitalizzato il più possibile, anche dai singoli club. «Quella è stata una vittoria storica, che ora dà più autostima e più fiducia a tutto il movimento – dice il centrocampista lusitano –. Ci convince che possiamo fare tanto e che possiamo fare sempre del nostro meglio, in ogni occasione. A cominciare proprio da questa sfida con la Roma». Dove il Porto avrà la sua gente, quel Dragão pieno che spesso ha fatto la differenza. Ma anche un gruppo di ragazzi motivato al massimo, pronti a lanciarsi nel fuoco per dimostrare che il momento brutto è passato e che il Porto può tornare ad essere il Porto di una volta. «Lavorando di squadra possiamo opporci ad un gruppo forte come la Roma. Loro sanno fare bene tutto, in fase offensiva e difensiva. E fanno anche tanti gol. Ma noi lavoriamo da tempo per vincere questa partita e vedrete che la Roma si renderà conto presto che i più forti siamo noi. Non loro». Per riuscirci Danilo ha una ricetta semplice semplice. «Sappiamo quali sono i punti deboli della Roma. Dovremo essere bravi a sfruttarli, in modo da poterle fare male. Vincere qui ci farebbe fare un bel salto in avanti verso la qualificazione».