Il Messaggero (G. Lengua) – José Mourinho non si sbilancia, ha provato a giocarsi Roma–Juventus con più accortezza rispetto alla gara contro il Salisburgo in cui aveva un gol da recuperare. La storia gli ha dato ragione, perché l’attenzione difensiva a discapito di un attacco più performante ha portato all’episodio chiave al 53′.
Un tiro da fuori di Mancini che entra in rete battendo Szczesny. Era questo che voleva e questo ha ottenuto lasciando in panchina Abraham e schierando Dybala come falso nove e piazzando Pellegrini-Wijnaldum sulla trequarti. Il loro compito era di sostenere le incursioni della Joya, ma anche di fermare sul nascere le azioni offensive dei bianconeri. Ha lasciato a riposo El Shaarawy, preferendogli Spinazzola per la sua capacità di spinta sulla fascia, ma anche per le doti difensive.
E poi a centrocampo ha scelto Cristante e Matic. Il serbo è stato decisivo sui recuperi in area, ma anche sulle verticalizzazioni verso l’attacco. Insomma, Mourinho ha chiesto alla squadra di avere un atteggiamento più contenuto e di sfruttare gli episodi che si sarebbero potuti creare quando la Juventus si sarebbe sbilanciata.
Un atteggiamento che ha ricordato quello al Maradona contro il Napoli dove José era riuscito a strappare il pareggio fino al minuto 86 quando Simeone ha trovato la rete del 2-1 su assist di Zielinski sfruttando una delle poche disattenzioni della difesa.