Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – L’euforia per l’ingaggio di José Mourinho si è trasformata inevitabilmente anche in fibrillazione per il prossimo calciomercato. Tuttavia prima di parlare degli arrivi, la Roma ha un estremo bisogno anche di sfoltire la rosa, non solo per abbassare il monte ingaggi e ricavare un vero e proprio tesoro dalle cessioni, ma anche per ridurre il numero dei giocatori nella squadra da consegnare allo Special One.
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Sono tanti al momento i giocatori nell’organico giallorosso considerando anche quelli che rientreranno dai rispettivi prestiti. Escludendo Bruno Peres, che ieri ha preso un volo privato per Trebisonda per sostenere le visite mediche (insieme a Gervinho) e firmare il contratto con il Trabzonspor, ma anche Juan Jesus e Mirante che hanno lasciato lunedì Trigoria con il contratto in scadenza, Tiago Pinto ha a libro paga ben trentatré giocatori.
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Di questi almeno sedici dovranno lasciare la Roma e cercare fortuna altrove per far risparmiare al club circa sessanta milioni di euro negli stipendi (lordi) e ricavare una cinquantina di milioni con i cartellini dei tesserati. La lista è lunga e parte dai giocatori in prestito: Coric, Bianda, Olsen, Florenzi, Nzonzi, Under (secondo i media inglesi cercato dall’Arsenal), Kluivert (il Lipsia è pronto a offrire circa 12 milioni per il cartellino), Riccardi, Antonucci e Bouah.
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A loro si aggiungono i cedibili come Santon (interessa al Basakeshir), Pastore, Fazio (piace alla Samp), Pau Lopez, Diawara, Carles Perez, Reynolds e naturalmente Dzeko. Il futuro del centravanti è ancora un punto interrogativo, nei prossimi giorni il suo agente Lucci incontrerà il general manager giallorosso per fare il punto della situazione (anche su Florenzi e Maggiore dello Spezia che piace) e delineare i prossimi step: restare e forse rinnovare per un’altra stagione spalmando l’ingaggio, oppure dirsi addio dopo sei anni.
Continua il pressing su Belotti: Pinto è pronto a mettere sul piatto 15 milioni di euro per il centravanti in scadenza nel 2022. La palla passa a Cairo che potrebbe rilanciare puntando a guadagnare cinque milioni in più.