Corriere dello Sport (C.Zucchelli) – Anche solo il nome, se sei un centrocampista e, soprattutto, un amante del calcio, fa venire i brividi. Ma se oggi, come sembra, Lorenzo Pellegrini giocherà contro il Torino supererà, nella classifica delle presenze all time della Roma, un signore che di nome fa Carlo e di cognome Ancelotti. In sintesi: la storia del calcio europeo. L’attuale allenatore del Real Madrdid, con i colori giallorossi, si è fermato a 227 presenze complessive, le stesse che ha raggiunto finora il capitano della Roma. Giocando oggi Lorenzo arriverebbe a 228 e si metterà alle spalle un nome di quelli che pesano, un giocatore incredibile che poi è diventato un allenatore ancora più stroardinario.
Quale sarà il futuro di Pellegrini, che deve ancora compiere 27 anni, è presto per dirlo, anche se in passato ha detto che in panchina potrebbe anche vedersi tra qualche anno, ma il presente è ben chiaro: condurre la Roma in Europa.
Quella attuale, con un quarto posto da conquistare, e quella di domani, con la partita contro il Feyenoord a Rotterdam che incombe. Considerando che, in 8 giorni, la Roma giocherà tre volte, logico pensare che Mourinho farà un po’ di turnover, ma oggi a Torino sembra difficile immaginare la Roma senza il suo capitano. Pellegrini è il primo a sapere che la sua stagione, finora, complici tanti fastidi nongravi ma costanti che gli hanno impedito spesso di allenarsi, non è stata delle più brillanti, ma adesso che è iniziata la fase cruciale vuole dare il suo contributo in maniera più importante. Giocando trequartista, giocando regista, giocando più avanzato o partendo dall’esterno: la Roma ha bisogno del suo capitano e il suo capitano ha bisogno di prestazioni importanti. Magari cercando di distribuire meglio l’equilibrio tra lucidità, fantasia e sacrificio.
Pellegrini spesso torna a coprire e, soprattutto in questa stagione, ha perso un po’ di brillantezza in fase offensiva propio per il grande lavoro oscuro che fa: dopo Cristante è il romanista che corre più per chilometri (10.918 di media) ed è quello che, in squadra, fa più passaggi chiave: 49, quinto assoluto in Serie A. Dopo Dybala e Ibanez è quello che subisce più falli (42) e dopo gli attaccanti è il romanista che tira di più in porta. Tutti dati che raccontano come Pellegrini sia sempre nel vivo del gioco e della manovra, a costo di dare la sua disponibilità quando non è al meglio, con il rischio di andare incontro a critiche e giudizi severi.