Corriere dello Sport (R. Maida) – Magnifico gol, Magnifico Lorenzo. Il colpo di genio di Pellegrini, decisivo nell’orientamento di Roma-Napoli, è un segnale talmente forte da sembrare una candidatura: come fa adesso Mourinho a lasciarlo fuori anche contro la Juve? Ci può stare e non sarebbe uno scandalo, ovviamente. Ma è comprensibile che stavolta il capo voglia pensarci bene. La settimana scorsa i dubbi non c’erano, dopo aver visto la pessima partita di Bologna. Il capitano più Spinazzola e Renato Sanches sarebbero stati esclusi perché lontani dalla migliore condizione.
Oggi però Pellegrini ha dimostrato sul campo non solo la sua vitalità ma anche il suo peso sulle vicende della squadra. Se anche Lukaku lo ha ringraziato, riservandogli parole dolcissime, significa che Pellegrini non è un calciatore da lasciare in panchina a cuor leggero. Resta da comprendere se e come possa tornare titolare allo Stadium, con tanto di fascia arrotolata sul braccio. Se Dybala concorderà con Mourinho di giocare dall’inizio, i posti in attacco saranno assegnati. Viceversa, senza nulla togliere a Belotti, la Roma potrebbe cominciare la partita con un palleggiatore in più, Pellegrini appunto, accanto a Lukaku.
Nel mezzo invece può essere rischioso per l’equilibrio tattico rinunciare a Bove, che è il centrocampista più dinamico, per reinserire Pellegrini accanto a Paredes e Cristante, che non si sono distinti nel corso delle rispettive carriere per la velocità del passo. Ma è un’ipotesi pure da considerare. Di sicuro stavolta Mourinho può scegliere, valutando a seconda del risultato anche dei cambiamenti in corsa: gente come El Shaarawy e Azmoun, oltre a Belotti, ha dimostrato di essere molto preziosa quando entra nel secondo tempo. Azmoun addirittura, senza una sola presenza da titolare da quando è arrivato alla Roma, si sta abituando a vivacizzare la manovra offensiva. E a entrare spesso nelle azioni dei gol, direttamente o indirettamente.