Non tutto l’Olimpico ha fischiato Pellegrini, come se fosse il colpevole unico della triste situazione della Roma. Il centrocampista sta giocando male, senza tirare fuori la storia del piede dolorante. I fischi sono legittimi, come ogni forma di protesta civile. C’è anche chi ha il diritto di pensare che quei fischi durante il cambio contro il Gent fossero un po’ ingiusti, come magari in passato lo sono stati per altri capri espiatori come lui. La protesta non tiene conto che Pellegrini non è il solo calciatore ad aver abbassato il suo livello di rendimento, che il numero 7 è un patrimonio della Roma, della Nazionale, uno di quei ragazzi cresciuti a Trigoria e attaccati alla maglia e che ha un contratto con una clausola pericolosa e che forse sarebbe preferibile rinnovare per blindarlo. La Roma sta andando male e non è il caso di mettere in discussione i simboli o quelli designati ad esserlo. Pellegrini è stato uno dei migliori nella prima parte di stagione e adesso sta pagando un calo fisico e psicologico. Come ha sostenuto Fonseca sente addosso maggiori pressioni in un contesto che ha visto perdersi nel tempo i riferimenti di Totti, De Rossi e anche Florenzi. Lo riporta Il Messaggero.