Corriere della Sera (M. Ferretti) – Se il mondo del calcio non fosse stato invaso dai costruttori di etichette e di definizioni un tanto al chilo, oggi un giocatore come Lorenzo Pellegrini sarebbe raccontato, in modo semplice e veritiero, come una mezzala. Solo che, di questi tempi, non si paria più di mezzali (o mezzeali) ma di intermedi, di “sotto punta”, di “vertici” e chi più ne sa più ne metta. Un dizionario che porta confusione, perché nel calcio continuano a esistere i ruoli e le competenze, e non tutti possono fare tutto. Non tutti sanno fare tutto. Pellegrini nella Roma ha giocato da mediano in un centrocampo a 4 e/o a 5, da trequartista e anche da falso centravanti. Mai da attaccante di sinistra in un 4-3-3, come gli è capitato con l’Italia. Troppo, onestamente. E, come si sa, il troppo stroppia. Pellegrini è una mezzala e da mezzala dovrebbe giocare. Costa troppo impiegarlo (soltanto) per quello che è?