Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Un rigore perfetto, un’esultanza insieme ai 62mila dell’Olimpico e il bentornato finalmente al gol. Lorenzo Pellegrini si gode la vittoria contro il Bologna grazie alla sua rete che in campionato, in casa, mancava addirittura da 290 giorni, quindi dalla punizione magistrale battuta il 20 marzo contro la Lazio.
Adesso è tornato finalmente a esultare anche nel suo Olimpico, non solo per il gol ma anche per la vittoria che tra le mura amiche in Serie A mancava dal 9 ottobre, dal 2-1 contro il Lecce. Un rigore, ma anche tanto altro, il capitano giallorosso è stato decisivo in mezzo al campo con i suoi strappi in fase di costruzione sia in quella di copertura.
Ha lavorato tanto, si è speso per la squadra, anche sacrificando i suoi compiti in attacco. Pellegrini in questa partite di stagione è arrivato a cinque reti (con sette assist) e già dalla sfida contro il Milan vuole aumentare il suo bottino.
Tre giorni per recuperare le energie prima di giocare a San Siro, anche lì Lorenzo non vedrà in panchina il suo tecnico: “Mourinho per me è fondamentale, mi ha insegnato delle cose che non avrei pensato – ha dichiarato a Dazn -. La cosa che mi piace di più è che a lui non gli basta mai. Se non vince il prossimo trofeo sta male. Se non vince la prossima partita sta male. Ti fa esprimere al cento per cento e ti fa percepire la passione di una persona che ha vinto tutto e ha ancora voglia di vincere una partita. Abbiamo vissuto solo una partita con lui e non si parlava di altro che vincere“.
Zaniolo ha servito il passaggio in area che ha poi portato al rigore: “Ho un rapporto particolare con Nicolò, per me è come un fratello minore. Mi dispiace che tante volte viene fatto passare per quello che non è. Zaniolo è un ragazzo speciale e un calciatore straordinario. So che giocatore è e quanto sia forte“.