La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Lorenzo Pellegrini ieri si è ritrovato a dover chiedere scusa ai tifosi giallorossi per una prestazione di squadra imbarazzante. Basti dire che, in tutta la sua carriera, Mourinho non aveva mai subito sei gol in una sola partita. Da vero leader, Pellegrini è stato tra i primi a fine partita ad affrontare i circa quattrocento sostenitori che, sfidando il freddo e il vento, hanno oltrepassato il Circolo Polare Artico per andare a incoraggiare la squadra. Non meritavano un’umiliazione del genere e perciò, quando Abraham, Calafiori, Perez, Kumbulla e lo stesso Pellegrini sono andati sotto lo spicchio di curva riservata ai tifosi giallorossi, si sono sentiti apostrofare in malo modo, rifiutando anche la maglia del capitano.
“Purtroppo c’è poco da dire, quello che bisognava dirsi ce lo siamo detti negli spogliatoi ed è giusto che sia così. Dobbiamo chiedere scusa e ripartire da domani più forti di prima perché abbiamo partite importanti” commenta il capitano a fine partita. Una battuta d’arresto del genere, oltre a mettere la Roma a rischio playoff, sembra riportare gli orologi indietro nel tempo. “Abbiamo preso una bastonata e ce la siamo meritata -continua Pellegrini-. Dobbiamo farla nostra e far sì che, dopo la brutta figura che abbiamo fatto stavolta, ci rimanga qualcosa dentro che ci spinga così in futuro ad essere meno altalenanti nelle nostre prestazioni. Non sono preoccupato, sono arrabbiato. C’è da lavorare subito perché abbiamo altre partite da preparare e da vincere“.
I vari Reynolds, Kumbulla, Calafiori, Diawara, Darboe, Villar e Mayoral non hanno saputo dare quella qualità che chiedeva Mourinho, ma sarebbe una scelta sbagliata prendersela con dei panchinari inadeguati alle ambizioni dell’allenatore, visto che quando sono entrati i titolari in campo, le cose sono andate peggio di prima. Anche la celebrata fase difensiva di Mourinho è andata in crisi, la squadra ha subito 17 gol in 13 partite.