Il Tempo (D. Rocca) – Dalla Roma alla Lazio, come se niente fosse. Qualche polemica, qualche malumore. Ma niente di più. Anzi, vedendo i tifosi cantare il suo nome, Pedro sembra biancoceleste da anni. Il suo trascorso in giallorosso è già dimenticato con appena due presenze in biancoceleste. Normale visto l’impegno profuso dallo spagnolo contro Empoli e Spezia: è mancato solo il gol, questione di millimetri. Appuntamento solo rimandato. Intanto, nell’attesa di esultare con i suoi nuovi sostenitori, Pedrito si è presentato ai microfoni ufficiali: “Quando sono arrivato non mi aspettavo questa accoglienza dai tifosi e dai compagni. È stata una bella sorpresa per me. Non era facile perché arrivavo dall’altra squadra ma così è stato perfetto. Anche con Maurizio che conosco bene è bello lavorare, ha un modo di giocare che mi piace molto ed è una bellissima persona”. Impossibile non toccare l’argomento più scomodo, quello del passaggio dalla Roma alla Lazio. Anche se l’ex Chelsea ha affrontato il tema con eleganza e professionalità: “Stavo vivendo una situazione difficile, alla Roma mi hanno lasciato fuori rosa senza sentire nessuno della dirigenza. Mi avevano detto che dovevo andare via, quando ho parlato con Sarri ho capito che c’era questa opportunità. È vero che da tanto tempo non accadeva un trasferimento del genere ma sono felicissimo di essere qui”. È stato proprio Sarri a indicare la via alla dirigenza, che ha poi avuto il merito di piazzare il colpo. Un rapporto molto speciale quello che lega l’attaccante all’allenatore, non è certo un mistero. “Conosco bene Maurizio, ha fatto lo stesso al Chelsea. Non è facile capire il suo metodo di gioco all’inizio ma se hai una squadra in grado di recepirlo subito puoi fare buone cose. Abbiamo segnato 9 gol e vuol dire che stiamo facendo bene. Il campionato è appena iniziato ma dobbiamo continuare così”.