Pagine Romaniste (E.Bandini) – Pedro si è definitivamente perso. E’ stato un valore aggiunto ad inizio stagione, con 3 gol e 3 assist nelle prime sette gare di campionato, salvo poi perdersi completamente. Da rinforzo arrivato a parametro zero la scorsa estate in una campagna acquisti low cost, a giocatore in crisi, il passo è stato quindi breve per lo spagnolo.
Ci sono diversi fattori che possono aver scaturito questo suo crollo. Il primo, i due problemi fisici tra dicembre e gennaio che l’hanno costretto a stare fermo ai box per più di un mese. Il secondo, invece, il feeling mai sbocciato del tutto con Fonseca. Il tecnico inizialmente sembrava entusiasta di Pedrito: “Mi aspettavo questo suo impatto. E’ un grande professionista, un giocatore diverso e sta aiutando la squadra. Pedro ha portato intensità“. Ma adesso il rapporto tra i due sembra essersi deteriorato complici alcune discussioni, ad esempio a Firenze nel riscaldamento o dopo la sua sostituzione contro lo Shakhtar.
Insomma Pedro non sta vivendo un bel periodo: nel 2021 ha segnato solamente un gol e nell’ultima giornata contro il Torino è arrivato il terzo stop stagionale. Il classe ’97 infatti è stato sostituito alla fine del primo tempo per un fastidio alla coscia destra, sarà valutato nelle prossime ore ma si teme una lesione. Sicuramente giovedì con l’Atalanta non ci sarà. Probabilmente già a dicembre i più scettici avevano previsto un suo crollo. E’ stato proprio in questo mese che sono iniziati i primi problemi. Prima di Natale si è spenta all’improvviso la luce e Pedro così ha smesso di brillare. Il primo segnale del suo declino stagionale è arrivato contro il Sassuolo, nella gara di andata, quando il 6 dicembre scorso si fece cacciare dall’arbitro Maresca per due ammonizioni rimediate nei primi 40 minuti di gioco. Dopo questa espulsione non si è più ripreso. Lo dicono anche le statistiche.
Nelle sua prima stagione in un nuovo club non aveva mai fatto così male dopo 31 partite di campionato. Nel 2009-10 a Barcellona, quando salì in pianta stabile in prima squadra, collezionò 28 presenze, 8 gol e 5 assist. Al Chelsea, nella stagione 2015-16, giocò 26 gare realizzando 6 gol e 3 assist. Quest’anno invece è entrato in campo 23 volte trovando 4 gol e 4 assist. Insomma, i numeri lo evidenziano, la luce di Pedro si sta spegnendo piano piano. L’uomo che ha vinto tutto non è riuscito ad imporsi in Italia dopo le avventure vincenti in Spagna ed Inghilterra.
Adesso anche il futuro dello spagnolo è incerto. Il suo contratto scade nel 2023, ma guarda con interesse quello che accadrà sulla panchina. Un eventuale arrivo di Allegri o soprattutto di Sarri, suo allenatore ai tempi del Chelsea, gli farebbe vivere una seconda giovinezza. Ma attenzione alle mosse di Pinto perché, visto la lunga fase di involuzione che sta vivendo Pedrito, potrebbe anche pensare di cederlo nonostante sia arrivato solamente l’anno scorso. Il Qatar potrebbe essere la sua nuova destinazione ma solo il futuro potrà dircelo con certezza. In questo finale di stagione cercherà di riprendersi per riconquistare le fiducia persa magari, semmai ci sarà mai l’occasione, segnando l’ennesimo gol in una finale europea.