La Gazzetta dello Sport – (A. Pugliese) – Le mani nei capelli, le lacrime che solcano il viso e quei pugni sbattuti ripetutamente sul prato. Al 37’ del primo tempo è come se sia fermato il campionato della Roma, quando Paulo Dybala è crollato a terra a centrocampo per le conseguenze di un colpo subito poco prima da Prati, al limite della propria area di rigore. E a mettersi le mani nei capelli è stato subito anche José Mourinho, terrorizzato dalla possibilità di perdere per un po’ il suo gioiello.
Oggi Dybala svolgerà tutti gli esami strumentali del caso e quasi sicuramente si saprà l’entità del danno riportato. Si teme però un interessamento dei legamenti, più probabile il collaterale dei crociati. Di certo la distorsione è stata fortissima e se dovesse esserci una lesione, nel migliore dei casi Dybala rischia uno stop di circa 45-60 giorni. Con il rischio di rivedere Dybala in campo solo nel 2024. Anche se poi ieri sera sul pullman giallorosso, andando all’aeroporto, serpeggiava un pizzico di serenità in più.
Insomma, Dybala ieri si è accasciato all’improvviso, al 37′ del primo tempo, dopo aver riprovato a correre ed a giocare. Troppo forte il dolore al ginocchio sinistro, troppo netta l’impressione che dopo quel trauma contusivo ci fosse qualcosa che non andasse per il verso giusto. Paulo a quel punto è stato subito visitato da Vincenzo Costa, il medico della Roma, che in campo gli ha fatto la classica prova del cassetto per valutare la tenuta dei legamenti crociati.
Poi la Joya è uscita dal campo con le proprie gambe, anche se con delle smorfie del viso che non lasciavano presagire nulla di bello. Zoppicando tra l’altro, è vero, ma senza l’aiuto o l’assistenza di nessuno per camminare e prendere diretto la strada dello spogliatoio. Esattamente come a fine partita Paulo ha lasciato la Unipol Domus senza l’ausilio delle stampelle. Insomma, alla grande paura ieri nella pancia dello stadio cagliaritano si è spesso mischiato anche un senso di lieve ottimismo, non fosse altro a livello scaramantico, per scongiurare qualsiasi brutto pensiero. La verità poi la sapremo solo nelle prossime ore, quando la risonanza magnetica accerterà l’eventuale danno, sempre che ci sia.
Già, perché poi la speranza in casa giallorossa è che sia solo una fortissima distorsione, senza lesioni legamentose. Potrebbe esserci l’interessamento del menisco o magari solo un’elongazione del legamento collaterale. Quel che è certo è che i tempi di recupero minimi sono di circa un mese, nel caso però che non ci siano appunto lesioni di alcun tipo. Altrimenti le tempistiche si raddoppiano (nel caso di eventuale danno al collaterale) fino ad arrivare anche a sei mesi di stop nell’ipotesi di un interessamento dei legamenti crociati, fattispecie che a Trigoria ovviamente nessuno vuole prendere davvero in considerazione.
Nella migliore delle ipotesi, Dybala salterà tutte le partite (sei tra campionato ed Europa League) fino alla prossima sosta, quella di novembre, tra cui anche la sfida all’Inter a San Siro del 29 ottobre e il derby del prossimo 12 novembre. Oltre chiaramente al doppio impegno con la nazionale argentina contro Paraguay e Perù per le qualificazioni al prossimo Mondiale.