Corriere della Sera (L. Valdiserri) – La paura è stata grande, la decisione è stata giusta. Evan Ndicka non corre pericolo di vita e Udinese-Roma è stata interrotta al 27′ della ripresa dopo che il difensore franco-ivoriano, 24 anni, è crollato da solo in campo, tenendosi il petto. Corsa in ambulanza, scortata dalla Polizia. Ndicka è sempre rimasto cosciente ed è stato ricoverato per nuovi controlli che sono partiti da quelli cardiologici, per il timore di un infarto. Un ematoma interno ha provocato il malore? La notizia più importante è che Ndicka non corre pericolo di vita, l’altra è che anche la sua carriera di calciatore dovrebbe essere salva.
Il comportamento di tutti gli “attori” della partita è stato encomiabile. Il portiere Svilar è stato il primo ad accorgersi del pericolo, De Rossi è scattato dalla panchina per rendersi conto dell’accaduto. Poi ha parlato con l’arbitro Pairetto e con il tecnico dell’Udinese, Cioffi, per chiedere di interrompere temporaneamente la gara. Prima De Rossi e poi Mancini sono corsi negli spogliatoi ad assistere Ndicka, poi sono andati in ospedale dirigenti, staff tecnico e compagni di squadra. L’allenatore ha cercato di sdrammatizzare con una battuta a Ndicka: “Ti aspettiamo giovedì contro il Milan”. Non sarà così, ma il peggio è stato scongiurato.