La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Stavolta niente feste o gavettoni, questo Ferragosto sarà molto diverso dagli altri. Non fosse altro perché comunque vada a finire questa storia, ci sarà da piangere. O per lacrime di dolore – in caso di addio – o eventualmente di gioia, nel caso a questo punto assai remoto che si vada avanti ancora insieme. Sta di fatto che da ieri Paulo Dybala è molto più vicino all’Arabia Saudita che non alla Roma. Una vicinanza che può trasformarsi presto in connessione, abbracci, intese. Come quelle che ieri hanno provato a mettere definitivamente in piedi i dirigenti dell’Al-Qadsiah, arrivati a Roma per convincere il gioiello argentino ad accettare l’offerta faraonica che gli avevano già presentato due settimane fa. Ciò che ha sbaragliato il campo è l’incontro di ieri mattina tra Carlos Novel, l’uomo che cura gli interessi di Dybala, e la dirigenza saudita. Un incontro in cui gli arabi hanno fatto lievitare la precedente offerta di 20 milioni a stagione (per tre anni), fino ad arrivare a 25 più bonus. Insomma, un contratto di oltre 80 milioni, roba da far tremare i polsi a chiunque.

Novel è arrivato a Roma martedì, per poi andare a cenare con Paulo Dybala e affrontare la situazione attuale, partendo dagli ultimi fatti: l’esclusione dal via nell’amichevole contro l’Everton, le parole di De Rossi (“Dybala? Io non lego nessuno, chi vuole andare via è libero di farlo”) e la perdita di centralità della Joya nel nuovo progetto giallorosso. E proprio mentre Novel Dybala erano a cena, in un albergo del centro storico di Roma la Ceo giallorossa Lina Soulokou e il responsabile tecnico Florent Ghisolfi erano al tavolo con Fali Ramadani e con un rappresentante arabo. Che, però, non era lì per Dybala o per l’Al-Qadsiah ma per altro (la trattativa per Abdulhamid). Poi, ieri mattina, ecco l’altra spedizione araba, quella dell’Al-QadsiahNovel ha ascoltato la proposta e l’ha poi girata direttamente a Dybala, prima di prendere al volo un aereo e tornare in Spagna nel primo pomeriggio.

Mentre Novel era a colloquio con i rappresentati dell’Al-QadsiahDybala era in campo per la ripresa degli allenamenti a Trigoria. Una seduta in cui Paulo ha avuto anche un colloquio con De Rossi, che lo ha rassicurato dal punto di vista dell’interesse e della considerazione. Insomma, se Dybala resterà il tecnico giallorosso continuerà a trattarlo come un campione. Qual è, del resto. Già, perché poi di fatto Dybala non ha ancora deciso cosa fare e si è preso almeno un paio di giorni per rifletterci su. Novel in mattinata aveva fatto anche una mossa con la Roma, chiedendo lo status di free agent. Di fatto, il cartellino. Richiesta rispedita al mittente. Con la Roma, però, che spera che la situazione possa risolversi in tempi brevi, anche per non iniziare il campionato con un tormentone dentro casa che non farebbe bene a nessuno.

Ma perché Dybala probabilmente andrà via dalla Roma? Un po’ perché ha capito di aver perso centralità nel progetto della Roma e di De Rossi, che nel suo 4-3-3 vuole esterni di gamba, che strappino e spingano con forza fisica. Molto più uno alla Soulé, insomma, che uno alla Dybala. E poi perché la Joya ha un contratto pesantissimo per le casse giallorosse: 7 milioni di euro che potenzialmente possono diventare anche 9, visto che il bonus di un milione è di facile acquisizione e l’altro – equivalente – maturerebbe in caso in cui l’argentino andasse in doppia cifra. Di più, nel caso in cui giocasse più o meno 15-16 gare (il conto esatto non è ancora possibile farlo, dipende dal percorso nelle coppe) Dybala maturerebbe anche il diritto all’allungamento del contratto fino al 2026 (la condizione è il 50% delle presenze totali nel triennio romanista). Per la Roma un “rischio”, per Dybala un’opzione.